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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Premio Agenda Rossa: la quarta edizione che celebra la legalità

La medaglia che ricorda il giudice Borsellino ad otto personalità che con il loro lavoro incarnano i valori di legalità e giustizia. Una mattinata all'insegna di musica, colori, riflessione e ricordo

Musica, colori e riflessione per ricordare l’impegno di Paolo Borsellino e celebrare le personalità che nella vita quotidiana e nella professione incarnano i valori di legalità e giustizia promossi dal magistrato assassinato dalla mafia nel 1992. Si è conclusa così la quarta edizione del Premio Agenda rossa.

Stamani (mercoledì 20 marzo) al Supercinema la manifestazione promossa dall’associazione Chieti Resiste ha radunato centinaia di studenti delle scuole superiori della provincia. Insieme assistere alle premiazioni di quest’anno, per parlare di legalità, etica, dovere e lotta ai comportamenti illeciti.

Ogni anno Chieti Resiste consegna la medaglia che ricorda il giudice Borsellino a persone che si siano distinte per il loro valore nella lotta alle mafie. Presentati dai giovani della Consulta provinciale degli studenti, uno dopo l’altro gli ospiti hanno raccontato la propria esperienza quotidiana ad una platea che ha ascoltato e applaudito ogni intervento.

Come quello di Andrea Cisternino, fotografo di moda che l’anno scorso, in occasione degli europei di calcio, ha usato la sua macchina fotografica per raccontare il massacro dei cani randagi in Ucraina. Una mafia diversa, che uccide gli animali per non fermare lo spettacolo, il guadagno, il divertimento dei tifosi. Nessuno, dai calciatori della nazionale italiana alla Figc, lo ha aiutato. E oggi Cisternino è minacciato dai dog hunters, i cacciatori di cani, tanto che gira per Kiev, la città dove vive, con la scorta. A lui il Premio Agenda rossa per le associazioni, perché i suoi scatti “sono un atto di denuncia che sancisce il valore di ogni specie vivente”. Dopo anni di battaglia proprio stamattina la buona notizia da Kiev: per quasi mezzo secolo Cisternino avrà a disposizione un terreno dal comune per costruire un rifugio per animali.

C’è chi per raccontare le brutture del mondo usa la penna o la videocamera. Come Ester Castano e Giorgio Fornoni, che hanno ricevuto il Premio agenda rossa per l’informazione. Castano, 22 anni, da due si occupa di cronaca giudiziaria per Alto milanese. Ha scavato nelle maglie della pubblica amministrazione di Sedriano (Milano), scoperchiando situazioni che qualcuno voleva tenere nascoste. Al punto che in due mesi ha ricevuto 6 querele per diffamazione. Un anno dopo la magistratura le ha dato ragione, arrestando gli amministratori del comune. Giorgio Fornoni, commercialista bergamasco, compiuto il mezzo secolo di età ha deciso di cominciare a girare il mondo per raccontarne gli angoli più remoti: guerre, premi nobel, armi chimiche, violazioni dei diritti civili. Dal 1993 ha realizzato più di cento inchieste e dal 1999 è nella squadra di Report, la trasmissione di approfondimento giornalistico di Rai 3.

Premio Nazionale Agenda Rossa, Chieti 20.03.2013

Fra i più applauditi dalla platea del Supercinema, Luca Abete, inviato del programma di Canale 5 Striscia la notizia, ha ricevuto il Premio agenda rossa allo spettacolo e alla televisione. Scherzi e motti per animare il pubblico non gli hanno impedito di ricordare le brutture della sua Campania, che denuncia con servizi accurati ma leggeri. Dai parcheggiatori abusivi all’ingolfamento dei reparti dell’ospedale Cardarelli di Napoli, negli anni Abete ha raccontato dallo schermo televisivo quello che non va, subendo spesso aggressioni e minacce per aver mostrato la realtà. “Ogni testimonianza di Luca Abete – dicono gli organizzatori del premio è un sorriso che unisce sdegno e senso di responsabilità”. Con lui a Chieti una troupe di Canale 5: Striscia la notizia parlerà del Premio agenda rossa.

Alla Bandabardò, band ventennale che porta le sue canzoni in giro per i palchi di tutta Italia, il premio per la musica. Note e testi costruiti con allegria e moralità, gioia e senso civico. “Vogliamo vivere come vorremmo che fosse la vita”, dicono Enriquez e Finaz arrivati a Chieti per ritirare il premio. Ed è per questo che cantano di amicizia, uguaglianza, fratellanza e rispetto.

Assente il testimone di giustizia Augusto Di Meo, premiato con la medaglia dell’agenda rossa per aver denunciato l’omicidio dell’amico don Peppe Diana, assassinato davanti ai suoi occhi il 19 marzo di 19 anni fa. Oggi il ricordo del parroco anticamorra vive ancora nei giovani che nelle aziende confiscate alla camorra producono la mozzarella della legalità a Cancello Arnone, paese casertano che proprio oggi ha stretto un patto di amicizia con il capoluogo teatino.

La mattinata, allietata dalla chitarra di Alfonso De Pietro, cantautore già premiato a “Musica contro le mafie”, è finita con l’intervento dei magistrati Nicola Trifuoggi, ex procuratore della Repubblica di Pescara, e Leonardo Guarnotta, presidente del tribunale di Palermo, amico fraterno di Paolo Borsellino. A loro il Premio agenda rossa d’oro.

Una testimonianza viva e diretta a chi nel 1992, quando il capoluogo siciliano fu invasa dal tritolo e dalla morte, non era ancora nato. Guarnotta ha gli occhi lucidi mentre racconta del suo lavoro nel pool antimafia, accanto Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Antonino Caponnetto e Borsellino. E di quest’ultimo dipinge agli studenti chietini un ritratto preciso e affettuoso: “Desidero sfogliare con voi quell’agenda rossa – dice – che è diventata il simbolo della lotta all’illegalità”. Quel taccuino, da cui il giudice assassinato il 19 luglio di 21 anni fa non si separava mai, sparì negli attimi concitati dopo l’esplosione che lo uccise in via D’Amelio, a Palermo. “Voi giovani – incita il presidente del tribunale palermitano alla platea – dovete scendere in campo accanto alle forze del bene. La dignità di un uomo sta nel fare sempre e comunque il proprio dovere”.

Un invito condiviso da Nicola Trifuoggi: “Non molliamo, ma soprattutto non mollate”. L’ex procuratore di Pescara non risparmia critiche alla politica che offende i magistrati e manifesta davanti ai tribunali e mette in guardia: “Stiamo vivendo un momento difficile, è nei momenti difficili che le mafie rialzano la testa. L’Abruzzo non è un’isola felice, fa parte dell’Italia e dobbiamo stare attenti. Un popolo civile deve aiutare le istituzioni a vigilare”. E la cerimonia del Premio agenda rossa si conclude con una dichiarazione d’amore per la città che la ospita: “A Chieti ho incontrato per la prima volta Falcone – dice Trifuoggi – a Chieti ho presentato il libro di Caponnetto e oggi qui sono premiato. Non credo sia un caso: tanta gente così, in Abruzzo, non l’avevo mai vista”. 

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