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Cronaca Ortona

La Petroceltic abbandona il mare abruzzese, festeggiano il Wwf e gli ambientalisti

Nel 2010, erano previsti 9 progetti petroliferi, ma oggi, dopo battaglie giudiziarie e di piazza, ne è rimasto soltanto uno, Elsa -BR268 RG

La Petroceltic ha abbandonato le sue ricerche nel mare abruzzese. E, oggi, il Wwf Abruzzo, in una nota, si fa portavoce della gioia di cittadini, associazioni, studiosi e realtà economiche, che per anni si sono battuti contro la petrolizzazione dei nostri mari e delle nostre terre. 

Come si evince dalle carte, nel 2010, la Petroceltic avrebbe voluto “colonizzare” l’Adriatico con 9 suoi progetti petroliferi che interessavano interamente o parzialmente il mare di fronte alle coste abruzzesi mentre oggi ne è rimasto soltanto uno: Elsa -BR268 RG-. La Petroceltic ha presentato 4 istanze di rinuncia, tre relative a Permessi di Ricerca, e una Istanza di Permesso di Ricerca.  

Commenta Fabrizia Arduini, referente per l’energia dell’associazione del Panda:

Il Wwf se le ricorda bene, impegnato com’è, in prima linea e su più fronti, già dal 2007 per bloccare l’avanzata delle compagnie petrolifere, tra cui ovviamente la Petroceltic. Un lavoro straordinario, che è stato possibile grazie anche al supporto scientifico di qualificati docenti universitari come Francesco Stoppa e Francesco Brozzetti, sia nella stesura delle osservazioni in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, che nelle conferenze divulgative tenute insieme alla scienziata Maria Rita D’Orsogna e ad altri.

Di strada se ne è stata percorsa veramente tanta, tra osservazioni in opposizione ai progetti, ricorsi al Tar, manifestazioni pubbliche e conferenze informative. Per 2 tra i 4 progetti petroliferi che in questi giorni hanno lasciato i nostri mari, il Wwf si è impegnato anche a livello giuridico, vincendo un ricorso al Tar nel 2012, insieme a Lipu, Legambiente e  Fai, costringendo l’azienda a riavviare da capo la Valutazione di Impatto Ambientale.

Ci piace pensare che i signori del petrolio si siano veramente stancati, tra il prezzo al barile che non sale a tal punto da rendere appetibili anche i nostri piccoli giacimenti e le vicissitudini legate a percorsi amministrativi osteggiati da miriadi di osservazioni. Gli abruzzesi si sono dimostrati tutt’altro che quel popolo mansueto che solo qualche anno fa le compagnie petrolifere descrivevano ai propri azionisti. Ma ancora di più siamo soddisfatti della scelta della Petroceltic, che pare abbia deciso di investire nelle energie alternative per abbandonare il fossile. Forse, ed è questa la nostra speranza per il bene di tutti, anche loro hanno finalmente compreso che non abbiamo un pianeta di riserva.

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