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Cronaca Lanciano

Perde il lavoro per il Coronavirus e si ritrova senza casa, ma non può avere quella popolare perché ha un reddito

L'associazione inquilini e abitanti Usb Lanciano denuncia le nuove povertà e chiede di rivedere il regolamento per l'accesso all'emergenza abitativa

Aveva un lavoro con cui riusciva a mantenersi, ma la crisi economica generata dalla pandemia ha rivoluzionato la sua vita. Così N., un cittadino di Lanciano, si è ritrovato nel giro di poche settimane senza lavoro e senza casa. È la storia drammatica raccontata dall'Asia (Associazione inquilini e abitanti) dell'Usb Abruzzo, l'ennesimo caso di esistenza stravolta dal Coronavirus. 

A inizio aprile, l'uomo si è rivolto all'associazione, che ha chiesto aiuto all'amministrazione comunale per cercare una soluzione. Nei mesi precedenti, N. era stato ospitato da alcuni amici, ma vista l'emergenza sanitaria in corso, questo non è stato più possibile. 

"Questa situazione, unita all’impossibilità di far fronte col suo reddito a un affito a prezzo di mercato - spiega Domenico Sarno dell'Asia Usb Lanciano - pone questa persona in una condizione di enorme disagio. Abbiamo fatto presente il caso all’amministrazione comunale immediatamente, e duole dirlo, ma prima di ricevere la convocazione per un incontro minimamente risolutivo sono trascorsi 15 giorni". 

Dopo una serie di incontri con l'assessore alla Casa, Giacinto Verna, è emerso che, "a causa di un problema di ordine tecnico-giuridico - spiega Sarno - non era possibile per il Comune intervenire direttamente per risolvere la questione, in quanto l’esistenza di un reddito per il signor N. lo escluderebbe di fatto da ogni possibile tipo di intervento sia da parte delle Politiche Sociali, sia da un eventuale atto dell’ufficio per la casa".

Così, l'uomo ha chiesto aiuto a un'associazione del territorio, segnalata dall'amministrazione comunale. Ma l'assistenza è garantita solo alla fine di questa settimana: poi, per il signor N. tornerà l'incubo di non avere un tetto sulla testa. 

"Abbiamo inviato da una settimana una comunicazione ufficiale tramite Pec all'assessore Verna - aggiunge Sarno - e ad oggi non abbiamo riscontri sulle misure prese da parte sua nel corso di questi 20 giorni in cui il nostro iscritto è stato ospite in albergo. Attendiamo un incontro e un riscontro urgente perché la gravità della situazione necessità di un intervento impellente".

Per evitare altre situazioni simili, l'associazione inquilini e abitanti chiede di "ripensare il sostegno alla fascia più debole della popolazione che va sempre più allargandosi", dal momento che, anche a causa degli ultimi mesi, esistono situazioni di estrema difficoltà, che non possono essere prese in carico con i regolamenti vigenti. Ma sono in aumento le povertà emergenti, a causa di un tessuto economico sempre più fragile. 

"Questa situazione - commenta l'esponente di Asia Usb - è un esempio lampante di come un cittadino, pur avendo un reddito, con spese fisse che sappiamo essere ordinarie ormai per una larga fascia della popolazione, possa trovarsi dalla sera alla mattina a vivere per strada, costituendo un problema per quanto concerne il diritto all’abitare, in questo contesto aggravato dall’emergenza sanitaria".

L'associazione, già nei mesi scorsi, aveva chiesto di istituire un osservatorio territoriale per il diritto alla casa, attraverso il quale monitorare i casi di emergenza abitativa e sociale e studiare nuovi dispositivi per rispondere al nuovo contesto, con il coinvolgimento diassociazioni, enti, organizzazioni che trattano il tema della povertà. 

"Alla luce della crisi economica e sociale derivante da anni di impoverimento e in ultima analisi dalla scure che il Coronavirus abbatterà inevitabilmente su tutti - conclude Sarno - rilanciamo questa proposta e ci auguriamo di essere convocati il prima possibile per discuterne attivamente nel merito".

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