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Cronaca

Si appropriavano di fondi per la ricerca, ex ricercatori Cesi e commercialista a giudizio

Accuse di peculato, la Fondazione università d'Annunzio chiede risarcimento. Gli indagati si sarebbero appropriati di circa 587.000 euro, somme di cui avevano la disponibilità in ragione dell'attività di sperimentazione clinica che svolgevano, ma di cui non potevano assolutamente disporre

Sono accusati di aver intascato indebitamente quasi 600 mila euro corrisposti dalle case farmaceutiche per le attività di sperimentazione clinica connesse a finalità esclusive di ricerca della Fondazione Universita' d'Annunzio e del Cesi (Centro Scienze dell'invecchiamento).

A giudizio sono finiti con l'accusa di peculato Stefano Martinotti, medico patologo della d'Annunzio e responsabile del laboratorio all'interno del Cesi e Alessandro Allegrini, ricercatore universitario e farmacista all'interno del Centro ricerca clinica del Cesi; il commercialista Gaetano Lepore deve invece rispondere di ricettazione.

Secondo l'accusa, le nove case farmaceutiche interessate ad immettere sul mercato nuovi farmaci, per i quali era necessaria un'attività di sperimentazione, avevano sottoscritto una convenzione specifica con la Fondazione Università  D'Annunzio a cui corrispondevano l'importo per l'attività di ricerca svolta. Le stesse case farmaceutiche tuttavia corrispondevano alla DDD srl, società con laboratorio operante all'interno del Cesi e nella cui compagine sociale c'erano la moglie di Martinotti e lo stesso Allegrini, ulteriori compensi rispetto a quanto pagato alla Fondazione attraverso bonifici bancari. I soldi, circa 587.000 euro, sarebbero finiti sui conti correnti bancari degli indagati, attraverso una serie di assegni, emessi all'ordine di diverse società inesistenti dalla DDD srl.

Il processo è fissato a Chieti per il 15 gennaio del 2015.

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