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Cronaca

Emergenza Coronavirus: non c'è più posto all'ospedale di Pescara, riaperta la Rianimazione a Penne

Il reparto era stato chiuso per il declassamento. E il primario di Malattie infettive lancia l'appello: "Servono ventilatori e mascherine"

Con l'emergenza Coronavirus, l'ospedale di Pescara, tra i reparti di Malattie Infettive e Rianimazione, ha raggiunto la capienza massima per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva.

Per questo, con criterio di somma urgenza, è stato disposto il trasferimento di sette pazienti all'ospedale di Penne, dove si sta riattivando la Rianimazione, chiusa dopo il declassamento, in attesa che venga riaperta la vecchia Rianimazione di Pescara, consentendo così di avere altri posti letto disponibili. 

Inoltre, anche dal Santo Spirito, così come dalla Asl Lanciano Vasto Chieti, arriva l'appello per attrezzature e mascherine che non bastano più. 

All'Ansa, il direttore dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive di Pescara, Giustino Parruti, della task force istituita dalla Regione Abruzzo per gestire l'emergenza coronavirus, lancia l'allarme: "Abbiamo bisogno di ventilatori per le terapie intensive. Quelli ordinati non arrivano. I pazienti che necessitano della terapia intensiva sono in aumento. Sono pochi anche i Dispositivi di protezione individuali (Dpi): con un uso intelligente abbiamo autonomia per tre o quattro giorni. Anche in questo caso, il materiale è stato ordinato e speriamo che arrivi presto. Siamo certi che la Protezione civile non ci lascerà soli".

Parruti rivolge poi un plauso al suo staff e a tutto il personale sanitario, che "sta lavorando senza sosta, con senso del dovere e professionalità".
 

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