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Cronaca

SS. Annunziata, acquistato il robot chirurgico: i primi interventi a gennaio

Precisione altissima e versatilità le principali caratteristiche del robot Da Vinci, acquistato all'ospedale di Colle dell'Ara. Una tecnologia in dotazione in pochissimi ospedali in Italia. L'unica in Abruzzo

 La chirurgia robotica approda all’ospedale di Chieti. E’ stata infatti acquistata la sofisticata tecnologia che introduce un’autentica rivoluzione in campo chirurgico, grazie a una precisione millimetrica che ne consente l’utilizzo in numerosi campi.

Si chiama “Da Vinci Si HD" il robot consegnato nella giornata di oggi al “Santissima Annunziata”: permetterà di superare i limiti della laparoscopia tradizionale in urologia, ginecologia e chirurgia generale grazie a quattro bracci che il chirurgo può azionare da una consolle di comando dotata di uno speciale visore tridimensionale ad alta definizione. Il sistema consente un movimento degli strumenti chirurgici tale da riprodurre tutti i movimenti della mano del professionista, eliminando ogni tipo di tremore e migliorando di gran lunga la precisione dei movimenti e delle incisioni.

Il robot Da Vinci all'ospedale di Chieti

Il robot sarà condiviso da più specialisti della rete chirurgica aziendale, anche se il campo d’elezione resta quello urologico, e in particolare nelle patologie oncologiche. "Questa tecnologia, la più evoluta al mondo, è in dotazione di pochissimi ospedali in Italia – sottolinea Luigi Schips, direttore dell'Urologia di Vasto – ed è l'unica in Abruzzo, il che colloca la Asl Lanciano Vasto Chieti in una posizione di indiscusso primato sul fronte dell’innovazione. I tagli chirurgici effettuati col robot permettono di salvaguardare tutte le parti del corpo che si trovano a contatto con l’area da operare. Grazie a questa caratteristica è possibile effettuare operazioni alla prostata estremamente precise, a tutto vantaggio della parte sana dell’organo. Ed è sempre la precisione dei movimenti a permettere di effettuare operazioni mini-invasive con modalità single port, quindi con una sola piccola incisione. Questo vale soprattutto per la chirurgia conservativa del rene in caso di tumore, che porterà la nostra équipe tra le poche che utilizzano questa tecnica". Il dottor Schips, grande esperto di chirurgia del rene, sarà uno degli specialisti della rete aziendale a lavorare sul robot.

Per il direttore Asl Francesco Zavattaro il robot sicuramente produrrà indubbiamente effetti positivi anche sotto il profilo gestionale, comportando un abbattimento dei costi che va a bilanciare quello sostenuto per l’acquisto della tecnologia, ovvero 2,2 milioni di euro attinti dai fondi di bilancio.

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