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Cronaca Casalbordino

Omicidio Casalbordino, fermato un 60enne: è lui che ha ucciso Di Tullio

I carabinieri hanno denunciato a piede libero un uomo nel vastese. E' lui che ha sparato a Gabriele Di Tullio, ucciso nei campi nella notte tra domenica e lunedì. Ieri la confessione

Ha un volto chi ha sparato a Gabriele Di Tullio, il 54enne trovato morto lunedì mattina nei campi di Casalbordino perché, secondo le ipotesi degli inquirenti, ormai confermate,  qualcuno ha scambiato i suoi movimenti per quelli di un cinghiale e ha sparato.

Quel qualcuno ha confessato, dopo due giorni di latitanza. Ieri è stato denunciato a piede libero dai carabinieri del Reparto Operativo di Chieti, da quelli della compagnia di Ortona e della stazione di Casalbordino. Si tratta di un 60enne, agricoltore di Casalbordino, T.F.

L’uomo, rientrato martedì sera in paese dopo due giorni di fuga in Liguria, si è presentato spontaneamente dai carabinieri. Ieri è stato interrogato fino a tarda serata dal sostituto procuratore del tribunale di Vasto, Giancarlo Ciani, prima di essere deferito per omicidio colposo. Ha raccontato di trovarsi a caccia di cinghiali nella notte tra domenica e lunedì, fuori stagione,  e non è il primo a far una cosa del genere nelle campagne del luogo, dove vasta è la presenza di cinghiali,  e di aver sparato a Di Tullio nel campo di mais di proprietà della famiglia di quest’ultimo, pensando appunto di colpire un cinghiale. Resosi conto dell’errore, si è fatto prendere dal panico ed è  scappato a casa senza soccorrere l’uomo. Poi la fuga verso Nord, dove si è recato con la propria auto lunedì mattina all’alba. Gli inquirenti sono riusciti a individuarlo dopo una denuncia di scomparsa presentata dalla moglie, nell’immediatezza non riconducibile all’omicidio di Casalbordino.

All’indagato sono stati sequestrati tre fucili da caccia, risultati compatibili con quello da cui è partita la pallottola calibro 12 che ha ferito a morte Gabriele Di Tullio, deceduto per dissanguamento.

Lo ha confermato l’autopsia, effettuata ieri dal medico legale Pietro Falco: il proiettile è entrato nella gamba sinistra ed è uscito dalla parte opposta fratturando il femore, una scheggia dell'osso ha reciso l'arteria femorale, creando l'emorragia e la lenta agonia. Il colpo è stato esploso da vicino, forse alle spalle della vittima, intenta nella notte a raccogliere pannocchie di granoturco nella campagna a San Pietro Sud di Casalbordino.

Sempre ieri si sono svolti i funerali di Di Tullio, ex operaio in pensione, nella chiesa della Madonna dei Miracoli a Casalbordino. L'uomo, che era vedovo, lascia due figlie di 13 e 24 anni.

 

 

 

 

 

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