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Cronaca Guardiagrele

Noemi, nuovo via libera al metodo Stamina dal tribunale dell'Aquila

Con l'ordinanza depositata oggi si permette alla bimba di Guardiagrele di accedere alle infusioni di cellule staminali agli Spedali civili di Brescia. Coordinatrice dell'equipe sarà Erica Molino, stretta collaboratrice dell'ideatore del metodo Vannoni

Noemi potrà curarsi con il metodo Stamina. Lo ha deciso oggi (giovedì 14 agosto) un’ordinanza del tribunale dell’Aquila, che ha rafforzato i poteri di Erica Molino, la biologa della Stamina Foundation, collaboratrice del fondatore Davide Vannoni, nominata lo scorso 12 luglio dal tribunale coordinatrice dell’equipe che dovrà praticare le infusioni alla bimba.

La bimba di Guardiagrele di 26 mesi (ha compiuto due anni lo scorso 31 maggio) è affetta da Sma1, atrofia muscolare spinale. Da tempo i genitori Andrea e Tahereh Sciarretta si battono per accedere alle infusioni di cellule staminali agli Spedali civili di Brescia.

La cura sarebbe dovuta iniziare lo scorso 25 luglio, ma l’udienza aveva fatto slittare le infusioni. Nodo centrale di scontro fra i legali degli Spedali di Brescia e quelli della famiglia Sciarretta era la figura della biologa: per i primi troppo vicina a Vannoni, per gli altri competente. In più c’è stato scontro sulle liste di attesa: per gli avvocati dell’ospedale lombardo queste sarebbero legate alla gravità dei pazienti, per l’avvocato Michela Di Iorio, che rappresenta i genitori di Noemi, si basano solo sull’ordine cronologico delle sentenze dei tribunali. 

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