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Cronaca Lanciano

No all'inceneritore in Val di Sangro: domenica 10 manifestazione a Lanciano

Le associazioni ambientaliste chiamano a raccolta i cittadini e lamentano la quota eccessiva di rifiuti assegnata all'Abruzzo

Ambientalisti a raccolta domenica (10 aprile), per la manifestazione contro l’inceneritore in Val di Sangro, che si terrà a Lanciano, dalle 9.30, in piazza Memmo (la cosiddetta Pietrosa nuova). E negli stessi giorni partirà la raccolta firme per i referendum sociali con un quesito contro gli inceneritori e l’articolo 35 del decreto Sblocca Italia.

La manifestazione è organizzata da Nuovo Senso Civico, Pescara PuntoZero, Comitato No Inceneritore Val di Sangro, Zona22-S.Vito Chietino, Collettivo UallòUallà e Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua. L’allarme è scattato dopo che il ministero dell’Ambiente ha pubblicato il Rapporto Preliminare Ambientale relativo al Programma nazionale di impianti di incenerimento per rifiuti urbani ed assimilati da approvare attraverso un Decreto attuativo previsto dall’articolo 35 del decreto Sblocca Italia.

“La bozza di decreto approvata dalla Conferenza Stato - Regioni ai primi di febbraio 2016 - spiegano le associazioni in una nota stampa - assegna all'Abruzzo una quota di incenerimento pari a 121mila tonnellate di rifiuti. La Regione Abruzzo ha affermato che il redigendo Piano regionale dei rifiuti scongiurerà il ricorso all'incenerimento. Purtroppo il documento del Ministero dell'Ambiente non pare lasciare alcuna speranza in tal senso. In più punti si chiarisce, nero su bianco, che il Piano nazionale sarà sovraordinato ai Piani regionali esistenti e a quelli in fase di redazione, che dovranno dovranno adeguarsi al quadro tracciato (leggasi: imposto) dal Governo nazionale”.

E, sulla base di questo documento, alle Regioni resterà solo la localizzazione e l’iter amministrativo per la costruzione degli impianti. Le associazioni che promuovono la manifestazione contestano anche un altro particolare: l’Abruzzo attualmente è al 46% di raccolta differenziata, dato che non è stato tenuto in considerazione per calcolare la quota di 121mila tonnellate di rifiuti da incenerire.

“Il governo regionale - prosegue la nota - ha parlato di possibili accordi interregionali per bruciare i rifiuti abruzzesi in altre regioni. Noi siamo contro l'incenerimento ovunque e siamo solidali con i comitati molisani”. Le associazioni chiedono “una durissima presa di posizione su questo documento ministeriale della Regione Abruzzo e di tutti gli enti individuati in Abruzzo come Autorità con competenze ambientali da parte del ministero. La Regione - continuano - ritiri il parere positivo dato in conferenza Stato-regioni e si prepari ad un'aspra lotta giudiziaria nei confronti di un Governo che vuole solo premiare le lobby delle multi-utility. Inoltre presenti subito un parere sul Rapporto preliminare ambientale predisposto dal ,inistero in cui si chieda l'esecuzione della Valutazione Ambientale Strategica completa, con la fase aperta alle osservazioni dei cittadini”.

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