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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Vasto

"Mio figlio è ancora senza terapie", madre di bimbo autistico inizia lo sciopero della fame

Marie Hélène Benedetti annuncia un sit-in e uno sciopero ad oltranza della fame e della sete fino a quando il figlio non verrà preso in cura dalla Asl

"Lunedi 2 dicembre alle ore 10 a Pescara, in via conte di Ruvo 74, davanti alla sede della Regione Abruzzo inizierò il mio sit-in ad oltranza con sciopero della sete e della fame per le terapie di mio figlio. Vi prego, non lasciatemi sola".

Questo il drammatico appello apparso sui social di Marie Hélène Benedetti, la mamma di Vasto che sta portando avanti da tempo la battaglia per il diritto alle cure del suo bimbo autistico di 3 anni.

Dopo aver ottenuto, lo scorso settembre, la vittoria in tribunale con il diritto alla giusta cura e dopo l’interessamento dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, che confermava in pieno la fondatezza delle sue ragioni, ad oggi il piccolo Thomas non ha ancora avuto accesso alle cure adeguate.

 “La Asl - racconta la donna - dopo la delibera del giudice ci ha mandato la presa in carico in una struttura che non rispecchia assolutamente il tipo di intervento adatto per mio figlio. In questo modo rischiamo un aggravamento delle sue condizioni oppure mio figlio rischia di non fare progressi, nonostante sia scientificamente provato che la presa in carico di un bambino autistico come lui di livello 1, in modo precoce ed intensivo, gli permetterebbe di fare progressi poi impossibili da ottenere”, tali da consentirgli “una vita serena come quella dei suoi coetanei.

“È inammissibile - conclude - che un ente pubblico che percepisce soldi pubblici non ci dia i nostri diritti nemmeno con una sentenza del tribunale”.

Marie Helene Benedetti un sit-in ad oltranza sotto il palazzo della Regione dove "resterò fino a quando non avrò tra le mani la presa in carico per il mio bambino”.

Da più parti stanno arrivando solidarietà e sostegno alla mamma di Vasto e a tutte le famiglie che non vedono riconosciuti i diritti alle giuste cure. 

Per l'associazione Antimafie Rita Atria e PeaceLink dell’Abruzzo

"è inaccettabile che si debba arrivare a gesti eclatanti per il rispetto di sacrosanti diritti. La sanità pubblica dovrebbe vedere al centro e tutelare i più deboli e fragili. E invece ci sono migliaia e migliaia di cittadini lontanissimi da ogni ospedale, disabili e malati costretti a sacrifici immani per cure sempre più a rischio, malati oncologici gravissimi che per oltre due lustri hanno visto negato il loro diritto a fornirsi di medicinali vitali nella farmacia più vicina e quindi costretti a recarsi in ospedale, dove quasi sempre si son sentiti rispondere che il farmaco non è disponibile e dovevano quindi recarsi in una qualsiasi farmacia sotto casa".

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