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Cronaca

ll maltempo ha devastato l'agricoltura, la Cia chiede lo stato di calamità naturale

Distrutti capannoni, serre, alberi da frutto, ortaggi, ma anche colture cerealicole rendendo impossibile la raccolta

Grandine, pioggia torrenziale e forti raffiche di vento che ieri hanno colpito l'Abruzzo, soprattutto sulla costa, hanno avuto effetti devastanti sull’agricoltura, in un momento molto delicato dell’anno. I chicchi di grandine caduti, grandi come palline da tennis, hanno distrutto capannoni, serre, alberi da frutto, ortaggi, ma anche colture cerealicole rendendo impossibile la raccolta.

Cia Chieti Pescara sta monitorando la situazione nei campi per verificare la precisa entità dei danni sulle coltivazioni, alcune in procinto di essere raccolte, altre invece  in piena maturazione. I tecnici Cia del territorio hanno parlato con diversi associati per avere il quadro esatto della situazione che si definisce molto pesante.

Commenta il presidente Nicola Antonio Sichetti: 

È una situazione che dimostra, ancora una volta, come il clima si stia sempre più tropicalizzando, con sbalzi atmosferici importanti, grandine di sempre più grosse dimensioni, che porta gli agricoltori a dover investire sempre di più in termini assicurativi. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni da parte dei nostri associati, il lavoro di un’intera stagione potrebbe andare vano mettendo a rischio la possibilità di sopravvivenza un’azienda. Chiederemo lo stato di calamità naturale.

La confederazione agricola ricorda che sono a disposizione uffici e personale per la compilazione dei documenti necessari.

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