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Cronaca Vasto

Era ricercato in tutta Europa per spaccio e sfruttamento della prostituzione: arrestato in Albania

L'operazione è stata portata a termine dagli agenti della polizia albanese, su provvedimento di cattura internazionale emesso dalla procura generale presso la corte d’appello dell’Aquila, su impulso dei carabinieri di Vasto e di Montesilvano

Era ricercato in tutta Europa, dopo una condanna definitiva a 9 anni e 10 mesi per sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti. E Bubeqi Ergust, albanese, 37 anni, è stato arrestato a Valona, nel suo Paese natale. 

L'operazione risale allo scorso 26 aprile ed è stata portata a termine dagli agenti della polizia albanese, su provvedimento di cattura internazionale emesso dalla procura generale presso la corte d’appello dell’Aquila, su impulso dei carabinieri di Vasto e di Montesilvano.

L'uomo era già noto alle forze dell'ordine sin dal 2008. All'epoca, i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Pescara, lo avevano arrestato nell'ambito dell'opreazione Carpe Diem, condotta sotto la guida della procura distrettuale antimafia dell'Aquila, insieme ad altre 27 persone. 

Bubeqi venne ritenuto membro operativo di un esteso sodalizio criminale composto da oltre 60 soggetti, tra nomadi di estrazione rom e albanesi gravitanti sul litorale adriatico abruzzese, che avevano stretto un vero e proprio patto d’acciaio per la gestione dei flussi del traffico di stupefacenti provenienti dall’estero in Abruzzo e poi rivenduti su tutto il territorio italiano.

A febbraio 2018 poi, la corte d’appello dell'Aquila lo aveva condannato a 9 anni e 10 mesi di reclusione in carcere per sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Al momento dell’esecuzione del provvedimento tuttavia, Bubeqi si era reso irreperibile a ogni tentativo di rintraccio.

Gli elementi investigativi acquisiti hanno consentito ai carabinieri di Vasto e Montesilvano di ricostruire il percorso di fuga che aveva intrapreso. Usando documenti falsi, prima si è trasferito in Belgio, in seguito è rientrato in Albania, dove ha legittimamente cambiato il cognome, prendendo quello della moglie romena, che viveva a San Salvo.

La ricostruzione degli spostamenti ha permesso quindi di inoltrare richiesta di internazionalizzazione del provvedimento restrittivo alla procura generale della Repubblica dell’Aquila che, concordando sugli elementi emersi, ha immediatamente emesso un mandato di arresto europeo, estendendo le ricerche in campo internazionale anche fuori l'area dei Paesi aderenti al Trattato di Schengen, coinvolgendo di conseguenza il ministero della Giustizia e il servizio Interpol.

Ottenuta l’autorizzazione alla diffusione internazionale delle ricerche, in collaborazione con il servizio per la cooperazione internazionale di polizia e l’ufficio dell’esperto per la sicurezza a Tirana, il collaterale organo di polizia albanese, in costante contatto con i carabinieri di Vasto e di Montesilvano, ha provveduto a localizzare e a dare esecuzione all’arresto provvisorio del latitante.

L'uomo sarà estradato in Italia, dove dovrà scontare il resto della pena inflitta per i fatti di cui è accusato.

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