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Cronaca

La formazione. una necessita

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

LA FORMAZIONE: UNA NECESSITÀ
Dare l'avvio ad un nuovo movimento culturale

La pubblica amministrazione di una società evoluta, come la nostra, non può più essere impostata su motivi d'appartenenza, d'improvvisazione, incompetenza o sull'analfabetismo addirittura. Una società come la nostra dev'essere guidata con capacità, intelligenza e saggezza; e questo dovrebbe essere chiaro a tutti oramai. Oltre alla passione ed alla spiccata vocazione al servizio, c'è naturalmente bisogno di formazione. Un'istituzione pubblica, una scuola che istruisce e che prepari all'impegno sociale e politico non esiste, a dir il vero; sembra davvero stravagante se non grottesco però che di questi giorni si continui a sfornare politici di bassa lega e nemmeno consci della loro inutilità e nocività.
Siamo tutti d'accordo, o così sembrerebbe, che non può essere più ammissibile continuare a sfornare classi di politici impreparati, e ancora più triste, politicanti che nascondono proprie ignoranze o addirittura inconsci dei propri limiti. Si renderebbe essenziale, a questo punto, un percorso formativo, o meglio, un processo d'apprendimento continuo. Chi intende entrare nel mondo del servizio e dell'impegno istituzionale, oggi, se non può garantire almeno un bagaglio d'esperienze pluriennale, ha bisogno certamente di una formazione adeguata. Le scuole dei partiti, purtroppo, hanno cessato da molto tempo la loro funzione e questo si capisce dai fallimenti raccolti in questi ultimi anni, ne sono davvero troppi per rimanere indifferenti.
Oggi bisogna rispondere, oltretutto, ad una fortissima e fibrillante domanda che proviene dal territorio; una sorta d'invocazione continua che viene dalla base, che giunge ancora dal mondo quel giovanile disilluso, dai nuovi creativi, dai più preparati, da quel mondo che, purtroppo, si vede puntualmente surclassato dalle solite perversioni che proiettano in alto incapaci, ambiziosi, prepotenti e, soprattutto, maleducati purché allineati ad obiettivi di potere. Quando la finiamo con questo Potere e sarà probabilmente troppo tardi. Adesso bisogna invece puntare al meglio e dotarsi di una classe illuminata di decisori istituzionali, questo dovrebbe rappresentare la vera ambizione di un popolo civile e non altro.
Non si può lasciare tutto al caso o ad obsoleti sistemi, cosiddetti, democratici, che di democratico non hanno più nulla. Non si può lasciare alla sorte o alla bontà di lupi famelici, la gestione di una società come la nostra, dove tutto è così delicato, dove ogni piccola scelta di uno risulta decisiva per il progresso o meno di tutti. Le affermazioni ed i successi non possono essere ancora frutto di un miracolo o di un martirio, quando è oramai chiaro che tutto risulta funzione di calcoli minuziosi ed operazioni scrupolose che prevedono ogni possibile conclusione. Inutile ancora prendersi in giro, quando si sta entrando in pieno vortice.
Adesso sembrerebbe utile (a dichiarato malincuore), un rinnovato approccio ai problemi della politica e della pubblica amministrazione. Non sono più in ballo i soliti problemi di etica e di morale, c'è veramente bisogno d'inaugurare una nuova fase che stravolga la cultura delle istituzioni. Bisogna dunque scollarsi dalle desuete ed improvvisate pratiche cosiddette democratiche apparenti per dare l'avvio ad un nuovo movimento culturale della… necessità.
Nando Marinucci

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