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Cronaca Chieti Scalo

Seab: il quarto incendio in 3 anni, il Wwf chiede l'intervento delle istituzioni

Il rogo sviluppatosi mercoledì nella zona industriale di Chieti riaccende i dubbi dell'associazione e dei cittadini sui rischi per salute e sicurezza ambientale

Il rogo sviluppatosi mercoledì 14 novembre alla Seab di Chieti Scalo, nella zona industriale, riaccende i dubbi del Wwf circa i rischi per la salute dei cittadini e la sicurezza ambientale.

E’ il quarto rogo in tre anni che si verifica nella ditta che tratta rifiuti speciali e pericolosi. La Regione Abruzzo le ha rinnovato l’autorizzazione fino al 2016.

Solo poco più di un anno fa, ricorda l’associazione ambientalista, il funzionario regionale, Gerardini, riferendosi alla precaria gestione dei rifiuti in Abruzzo, scriveva al Presidente della Regione: “L’attuale situazione espone me, come responsabile del procedimento, nel rilascio delle autorizzazioni regionali e procedimenti amministrativi vari, e collaboratori, a rischi di carattere amministrativo, economico e penale”.

 “Con questi incendi ripetuti, a cadenza quasi annuale – commenta il presidente Wwf Chieti Nicoletta Di Francesco - non possiamo che sentirci preoccupati. Ogni volta ci si domanda  cosa è bruciato e perché, ma soprattutto ci si chiede quanto possa essere pericoloso il fumo che viene prodotto. Pensiamo ai  bambini,  ai cittadini che si trovano da soli ad affrontare l’aria irrespirabile senza conoscerne i livelli di insalubrità”.

Il Wwf chiede a Regione, sindaco,  presidente della Provincia e prefetto di accertare al più presto le cause dell’incendio, attivando un piano di sicurezza, e  tenere informata la popolazione. “Se necessario revocare anche i permessi qualora non sussistano più i requisiti necessari, ma soprattutto, chiediamo ancora una volta di non rilasciare autorizzazioni  per ampliamenti o nuovi impianti di trattamento rifiuti nella vallata del Pescara perché sono a rischio la salute dei cittadini e la sicurezza ambientale.”

QUATTRO INCENDI IN TRE ANNI Quello della Seab è il sesto incendio dal 2008 che interessa un impianto di trattamento rifiuti e il quarto all’interno della stessa azienda. Chi non ricorda il primo, nella notte a cavallo tra il 18 e il 19 luglio 2009: i vigili del fuoco rimasero tre giorni  a domare le fiamme e il fumo si propagò per parecchi chilometri interessando anche paesi limitrofi. In quell’occasione, ricorda il Wwf Chieti, numerose l vennero trasportate numerose sostanze inquinanti con il timore di ricadute sulla vegetazione. Il secondo incendio avvenne nel  pomeriggio del 22 maggio 2010, le fiamme riguardarono una struttura di plastica e  furono spente in poco tempo. Durante la notte tra il 19 e il 20 dicembre 2011 un altro rogo, il terzo, interessava un deposito di plastica compressa: ci vollero 7 squadre di Vigili del fuoco per domare le fiamme. Infine, l’incendio divampato mercoledì, tra i rifiuti indifferenziati di plastica e cartone.

 

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