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Cronaca Bucchianico

Argenio: "Il sito doveva essere bonificato, non daremo tregua alla Regione"

Il Movimento 5 Stelle torna a denunciare l'assenza di un piano regionale per le bonifiche: in Abruzzo sono circa un migliaio i siti potenzialmente inquinati. Il consigliere comunale di Chieti ripercorre quelle ore inquietanti di sabato notte

Ottavio Argenio, consigliere comunale M5S, tra i primi a recarsi sul luogo dell’incendio a Colle Marconi nella notte tra sabato e domenica, assieme al sindaco di Chieti e ad altri esponenti del M5S di Bucchianico, chiede un intervento della Regione.

“Manca il piano regionale delle bonifiche. Sono circa un migliaio i siti potenzialmente inquinati nella Regione Abruzzo. La discarica Di Colle Marconi è solo l’inizio” hanno spiegato questa mattina in conferenza stampa i responsabili del Movimento 5 Stelle, che già nel febbraio 2014 aveva presentato un dossier sul tema.

 “Da sabato notte bruciano piombo, batterie esauste, sacchi con scarti industriali, medicinali e rifiuti ospedalieri, ecoballe ed altri materiali non ancora identificati per i quali siamo in attesa dei risultati degli esami da parte dell’Arta e della Asl” dice Argenio ricordando quelle scene inquietanti, aggravate dalla strada Provinciale 8 non percorribile e dall’attesa di un elicottero mai arrivato “in un paese in cui si interviene solo a tragedia avvenuta e mai in via preventiva”.

Da più di un anno il Movimento 5 Stelle aveva denunciato il potenziale inquinante e i pericoli legati a quell’area, sequestrata nel 2009. “L’intero sito quindi doveva essere bonificato, - continua Argenio - da tempo il MoVimento 5 Stelle si è occupato del problema, soprattutto grazie all'azione di Alfredo Mantini di Bucchianico che a più riprese ha chiesto di liberare la strada Provinciale dalla frana, da ultimo con una nota indirizzata al Prefetto, evidenziando proprio i rischi connessi all'impossibilità di accesso per i mezzi di soccorso. Anche la presenza della discarica era ben nota ed abbiamo continuato a chiedere interventi istituzionali per capire cosa contenesse, se ci fossero rischi per la salute dei cittadini ed in ogni caso, interventi di bonifica.

Di chi allora le responsabilità? Dov’era il Comune di Chieti e il suo sindaco quali soggetti istituzionali preposti alla bonifica ed alle attività di prevenzione? Dov’era il Presidente della Provincia che, nonostante le ripetute segnalazioni e proteste dei cittadini, ha sempre procrastinato gli interventi di ripristino della viabilità sulla strada di sua competenza? E il prefetto che non ha neppure risposto alla richiesta inoltrata da Alfredo Mantini?

Anche la Procura non sembra esente da responsabilità in ordine all'accertamento dei fatti, soprattutto con riguardo alle omesse attività di bonifica. Non da ultimo la Regione Abruzzo, lontana dal comprendere quanto è importante investire fondi nella prevenzione, bonifica e ripristino delle condizioni ambientali”.

Ed è proprio alla Regione e al suo presidente D’Alfonso che il M5S Chieti annuncia di non dare tregua finché non saranno reperiti i fondi necessari per la bonifica, anche per altri siti altrettanto pericolosi che insistono sul territorio comunale.

IL PIANO REGIONALE  PER LE BONIFICHE

“Nel 2014 fu realizzata una mappa interattiva ancora consultabile oggi https://www.movimento5stelleabruzzo.it/home/gaia/index.html  - ha spiegato la consigliera regionale  Sara Marcozzi -  che pone l’attenzione sulla pericolosità di queste aree e sul potenziale inquinante. Allora qualcuno in Regione minacciò addirittura querele per procurato allarme, ma oggi i fatti ci danno ragione”.

“E’ necessario portare in consiglio  Regionale il piano delle bonifiche come previsto dal codice dell’ambiente” sostengono ancora i consiglieri pentastellati “L’Art 239 al comma 3 del codice Ambiente, prevede che la bonifica e il ripristino sono disciplinati da Regione con apposito piano Regione Abruzzo. Ma ad oggi la Regione non ha ancora ottemperato all’approvazione di un piano regionale per le bonifiche, ma solo un’ anagrafe disciplinare tecnico dei siti contaminati".

 “L’articolo 56 dello stesso piano regionale dei rifiuti” ha aggiunto  Ottavio Argenio “dispone che il sindaco del comune territorialmente competente disponga con ordinanza le operazioni di recupero, rimozione, smaltimento e ripristino dello stato dei luoghi con ordinanza, fissando un termine perentorio, decorso il quale è tenuto a provvedere d’ufficio. Questo non è stato fatto” .

AZIONI IN PARLAMENTO Anche il Parlamento si attiverà per l’apertura di un fascicolo sulla tragedia ambientale, come promesso da Gianluca Vacca, che interesserà il Stefano Vignaroli, vicepresidente della commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientale: “Chiederò anche al Ministro della Giustizia – le parole di Vacca -  se la procura di Chieti, in seguito alle informazioni emerse dall’inchiesta giornalistica del quotidiano Il Centro, si è attivata per avviare indagini e anche predisponendo il sequestro e l’acquisizione della documentazione della discarica in questione”.

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