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Cronaca

Incendi estivi: scattano le denunce a Chieti, Guardiagrele e San Buono

La Forestale individua i responsabili degli incendi boschivi nel chietino. Imperizia e distrazione tra le cause accertate dei roghi estivi

Tre persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria dal Corpo Forestale per il reato di incendio boschivo colposo. Gli episodi fanno riferimento agli incendi che nei mesi più caldi hanno colpito le zone rurali e montane del territorio teatino.

Nel caso del rogo che il 13 agosto scorso ha interessato un'area boschiva a Guardiagrele, in località “La Toscanella – Via Orientale”, il Comando Stazione di Fara Filiorum Petri, unitamente al personale del CTA di Guardiagrele, ha ricollegato le origini delle fiamme ai fuochi d’artificio esplosi nella zona solo alcuni giorni prima, in occasione delle Festività Patronali del Paese, e che avevano creato piccoli focolai solo apparentemente spenti, ma rinvigoriti a causa delle favorevoli condizioni meteorologiche.

Per l’incendio sviluppatosi a Chieti il primo settembre, in località “Buonconsiglio”, che aveva percorso diversi ettari di terreni incolti e parzialmente boscati, il Comando Stazione di Casoli ha denunciato un uomo di 53 anni, che stava effettuando lavorazioni di taglio di metalli con mola abrasiva elettrica idonea a proiettare scintille anche a distanza, senza avere approntato alcuna cautela atta ad impedire il propagarsi delle fiamme nell’area ricoperta da vegetazione secca.

Infine, il personale del Comando Stazione Forestale di Gissi, coadiuvato dal Comando Stazione Forestale di Castiglione Messer Marino, grazie ad una capillare attività investigativa e l'applicazione del metodo delle evidenze fisiche (M.E.F.), ha individuato il responsabile dell’incendio boschivo verificatosi il 5 ottobre in località “Fonte Nucci”, nel Comune di San Buono. L’uomo, un pensionato sessantanovenne, durante le operazioni di bruciatura di residui vegetali, ha perso il controllo delle fiamme e, nel tentativo di domarle, ha accusato un lieve malore. 

Non solo il vandalismo e l'attività criminale, dunque, ma anche la mancata applicazione delle regole o la semplice distrazione ogni anno riducono in cenere migliaia e migliaia di ettari ricoperti dalla vegetazione.

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