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Cronaca Castel Frentano

L'imprenditore Di Tommaso scagionato dall'accusa di evasione fiscale: "La fine di un incubo"

Il titolare dell'impresa vitivinicola ha ottenuto l'annullamento del sequestro dei beni patrimoniali dopo che il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta

Si è conclusa felicemente la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'imprenditore frentano Biase Di Tommaso, accusato di presunta evasione fiscale a seguito di un'indagine condotta dalla Guardia di Finanza, tenenza di Lanciano. Il ricorso al Tribunale del Riesame ha accolto tutte le richieste disponendo l'annullamento del sequestro dei beni patrimoniali al titolare dell'azienda Crea Vini di Casoli.

La linea difensiva portata avanti dall'avvocato Antonio Pimpini ha dimostrato l'assoluta estraneità del titolare della Crea Vini in merito a brogli fiscali e amministrativi. Nessun danno erariale che in un primo momento le Fiamme Gialle avevano quantificato in 100 mila euro di sottrazione dell'Iva e di una frode al Fisco per oltre 700mila euro, così come non vi sono prove di falsificazione dei documenti contabili e di viaggi per simulare compravendite di mosti o vino. A Di Tommaso sono stati restituiti tutti i beni patrimoniali sequestrati, compresa la villa di Castelfrentano e quattro conti correnti per un ammontare complessivo di circa 700 mila euro.

"Sono state settimane durissime - ha dichiarato l'imprenditore - che hanno messo a repentaglio l'equilibrio familiare e professionale. Essere sbattuto in prima pagina per una colpa non commessa è il peggiore dei mali per chi ha sempre operato nell'onestà e nella trasparenza. Adesso ho solo voglia di festeggiare, e dimenticare questa esperienza che ha comunque offuscato la mia immagine e la mia persona".
                        

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