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Cronaca

Violenza di genere, aumentano le donne che chiedono aiuto

Presentati i dati del centro antiviolenza Alpha, che fra pochi mesi gestirà una casa rifugio per donne in difficoltà. Negli ultimi 12 mesi 93 hanno contattato la struttura e 52 sono state prese in carico. Si tratta soprattutto di italiane

Non bastano giornate di sensibilizzazione, come quella che ricorre oggi (25 novembre) in tutto il mondo, per debellare la piaga della violenza di genere. Ma di fronte ad un fenomeno in crescita, aumentano anche le donne che trovano il coraggio di chiedere aiuto per cercare di cambiare vita. E’ quanto emerge dai dati forniti dalla cooperativa sociale Alpha, che gestisce da qualche anno il centro antiviolenza di via Spaventa. 

Secondo le statistiche diffuse ieri, negli ultimi 12 mesi 93 donne si sono rivolte al centro, anche soltanto con un contatto telefonico per chiedere informazioni; l’anno scorso furono 75. Di queste, 52 sono state prese in carico, ossia hanno iniziato un percorso con i vari professionisti presenti nel centro, ma solo 15 hanno effettivamente denunciato il maltrattante. “La denuncia - spiegano le responsabili del centro, coordinato da Maria Laura Di Loreto - è l’ultimo passo di un percorso più lungo”.

Il già preziosissimo lavoro del centro si è arricchito da qualche mese di una collaborazione con una rete che ha permesso di diffondere ulteriormente il messaggio. Lo scorso 30 aprile, infatti, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa “Rete contro la violenza verso le donne e di genere della città di Chieti”, a cui hanno aderito istituzioni e associazioni cittadine. Una rete che permette una fitta collaborazione tra forze dell’ordine, pronto soccorso, consultori pubblici, associazioni, medici di famiglia, in modo da individuare la violenza e indirizzare con i giusti mezzi le donne in difficoltà.

Fra le donne prese in carico, il 38 per cento ha fra i 40 e i 49 anni, il 21 per cento fra i 50 e i 59 anni, il 20 per cento tra i 30 e i 39 anni. Nella maggior parte dei casi, il 73 per cento, si tratta di cittadine italiane; così come i maltrattanti sono perlopiù italiani, nel 94 per cento dei casi presi in carico da Alpha. 

Non è un fenomeno univoco, quello della violenza, che si mostra in molti modi diversi, a cominciare da quella psicologica, nel 30 per cento dei casi, per sfociare poi in quella fisica (25%), economica (21%), stalking (15%) fino alla violenza sessuale. Tre donne sono state inserite in una casa rifugio, in 13 casi c’è stato l’allontanamento del compagno maltrattante. 

La giornata di ieri è stata anche l’occasione per presentare il nuovo portale dell’associazione Alpha, www.alpha.chieti.it, su cui si trovano tutte le informazioni per chiedere aiuto e uscire dal vortice della violenza e le attività della cooperativa. Che a breve gestirà una casa rifugio, ospitata in un edificio messo a disposizione gratuitamente dal Comune, per donne in difficoltà. La struttura, che si trova ovviamente a un indirizzo segreto, potrà ospitare fino a 7 persone per un massimo di 6 mesi, tempo durante il quale continueranno ad essere seguite dai professionisti del centro antiviolenza, che le aiuteranno a riprendere in mano la propria vita. 

La casa rifugio sarà ammobiliata grazie ad un contributo del Soroptimist Chieti e anche la Pallacanestro Chieti ha voluto dare un suo contributo, devolvendo ad Alpha 1.500 euro, frutto dell’incasso di un incontro amichevole con il Vasto Basket.

Le iniziative per la giornata internazionale contro la violenza di genere proseguono. Questa mattina (mercoledì 25 novembre) gli studenti dell’istituto Galiani-De Sterlich sfileranno in corteo dalla loro scuola fino a piazza G.B. Vico per commemorare le vittime della violenza.

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