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Cronaca

Fascino a rotelle, l'opera teatrale liberamente ispirata a Simona Petaccia

Una commedia che scavalca l'idea romanzata della disabilità dove l'autore spazza via tutte quelle convenzioni sociali che dipingono i disabili come poveretti da compatire o single per scelta altrui

Una commedia che scavalca l'idea romanzata della disabilità dove l'autore spazza via tutte quelle convenzioni sociali che dipingono i disabili come poveretti da compatire o single per scelta altrui. Si intitola Fascino a rotelle ed è l'opera teatrale scritta da Dario Scarpati (attore e regista) e liberamente ispirata a Simona Petaccia, giornalista teatina e presidente della onlus Diritti Diretti.

Il 24 e il 25 maggio 2018 alle 21 andrà in scena per la prima volta al Teatro Sant'Eugenio di Palermo (Piazza Europa, 39/40), nell'ambito degli eventi organizzati per celebrare il 10° compleanno di Diritti Diretti (www.dirittidiretti.it).

Si tratta di una commedia incentrata su Marta: una donna con disabilità che, con astuzia e sex-appeal, riesce sempre a ottenere ciò che vuole dal marito Luigi (interpretato dallo stesso Scarpati).

Attraverso sotterfugi e giochi di parole affidati ai due sposi assieme a una vicina indiscreta e a un bizzarro architetto, l'autore usa il teatro come un canale comunicativo privilegiato per spazzare via tutte quelle convenzioni sociali che dipingono i disabili come poveretti da compatire o single per scelta altrui.

Scarpati trasforma così la narrazione del quotidiano e la manifestazione dei personaggi in un copione dalla profonda simbologia componendo un lavoro teatrale che, con ironia, supera l’idea dell’integrazione tra "abili" e "disabili" perché la dà per scontata.

Quello che l'autore porta in scena è l’interazione tra persone, ognuno con i propri contrasti e le proprie debolezze. Con "Fascino a rotelle", infatti, si vivono la vanità, la passione, la paura, la maldicenza, l'avarizia, il dilettantismo ecc. In una parola: La realtà.

"Questo perché - dichiara Scarpati - troppo spesso le persone con disabilità vedono ancora scambiare i propri partner per badanti o, quando dicono di essere fidanzati/sposati, devono rispondere alla solita domanda: "Ah, anche lui/lei ha difficoltà?". La mia commedia scavalca, invece, l'idea romanzata della disabilità mostrando al pubblico che, come succede a tutti, l’affettività delle persone con disabilità ha tante sfaccettature. Probabilmente, proprio questa è la sua forza perché sfoglia la vita di una coppia, senza sottolineare che una persona si muove con la carrozzina e l’altra no. Al contrario, in varie scene, le difficoltà quotidiane vengono trasformate in sorrisi".

"Sono davvero felice di tenere a battesimo questa commedia - afferma Simona Petaccia - poiché è un bel progetto di comunicazione, nato quasi per gioco due anni fa. È, infatti, un'opera che imita la vita perché nata a seguito di audaci avances che mi ha fatto un uomo dopo aver assistito a un convegno sul turismo accessibile a Matera, definendomi appunto "Fascino a rotelle". C'era Dario con me e, assistendo alla scena, ha tratto ispirazione per la stesura del suo copione. Me l'ha inviato poco tempo fa e ne sono rimasta entusiasta, anche se il personaggio di Marta a me ispirato è proprio una simpatica canaglia".

Gli altri interpreti della commedia sono: Laura Gestivo (Marta), Luciano Cucinotta (Architetto), Miriam Mandosi (Sig.ra Picciuoli).

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