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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Maxievasione da 7 milioni con il business dei rottami ferrosi: scoperti 60 evasori

La frode è stata realizzata da 60 aziende, le indagini della Guardia di Finanza teatina sono durate più di un anno

Oltre 7 milioni di euro di ricavi non dichiarati ed altri 600 mila euro di iva non dichiarata e non versata, 60 evasori totali scoperti e due persone denunciate. Sono i numeri della maxievasione scoperta dalla Guardia di Finanza di Chieti dopo un anno di accurate indagini finalizzate al contrasto e all’emersione dell’economia sommersa, nel settore della raccolta, lavorazione e commercio di cascami metallici e rottami ferrosi.

La frode è stata realizzata da 60 aziende, operanti in totale evasione d’imposta e pertanto qualificate come “evasori totali”, che non hanno presentato le previste dichiarazioni dei redditi ai fini Imposte Dirette, Irap ed Iva, fra il 2011 ed il 2014. 

L’operazione, condotta dalle Fiamme Gialle teatine, è stata rivolta ad arginare il poco noto fenomeno dell’evasione fiscale nel mondo del recupero dei rottami ferrosi, posto in essere da parte di soggetti privi delle necessarie autorizzazioni e naturalmente “in nero”, con la complicità di soggetti compiacenti che effettuavano acquisti con pagamenti “cash” e privi della documentazione necessaria a garantire il tracciamento dei rifiuti e la prevista tassazione delle attività d’impresa.

L’indagine si è sviluppata attraverso l’esecuzione di 8 verifiche e di 52 controlli fiscali, oltre al recupero delle imposte ha permesso la segnalazione all’amministrazione finanziaria di altrettanti soggetti, di cui 2 denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati tributari.
 

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