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Cronaca Vasto

Stop del prefetto ai matrimoni negli stabilimenti vastesi: ancora scintille col sindaco Menna

Il primo cittadino ritiene di aver subito una discriminazione, ma Barbato spiega che si tratta di attività ordinaria della prefettura, che ha rimandato la decisione al ministero competente

Sono ancora scintille fra il sindaco di Vasto Francesco Menna e il prefetto di Chieti Giacomo Barbato. Dopo il divieto di tenere il Jova Beach Party dello scorso agosto sul litorale vastese, con il conseguente spostamento del concerto di Jovanotti a Montesilvano (Pescara) e lo strascico di polemiche che ne è conseguito, ora il nodo del contendere è la celebrazione dei matrimoni civili. 

La prefettura, come suo compito, per mano del vice prefetto Gianluca Braga, ha dato uno stop alle cerimonie in luoghi diverse dal municipio e da Palazzo d'Avalos, bocciando i sei luoghi, tutti in strutture private, proposti dal Comune con una delibera di giunta approvata due mesi fa. In particolare, fra i siti in cui ospitare i futuri sposi, la giunta Menna aveva proposto l'hotel Plaza di Vasto, lo stabilimento Ciucculella, l'hotel Acquario, Villa Vignola, il resort Baia e l'hotel Perrozzi. 

Ma la prefettura ha detto no, sostenendo che "i siti e le modalità individuate per la celebrazione del matrimonio civile fuori dalla casa comunale - fatta eccezione per Palazzo d'Avalos - non rispettano i requisiti di esclusività e continuità delle destinazione, così come delineati dal Consiglio di Stato, con il parere numero 196/2014. Pertanto, il provvedimento in parola è stato trasmesso alla competente Direzione centrale del citato Ministero, al fine di avere un parere al riguardo". Tanto è bastato per mandare su tutte le furie il primo cittadino, in realtà già con il dente avvelenato da quando il prefetto Barbato diede lo stop definitivo all'evento con Lorenzo Cherubini, per ragioni di sicurezza. 

Il diniego a celebrare matrimoni civili in determinati siti è andato anche ai Comuni di Bucchianico, Casalbordino e Orsogna. In provincia di Chieti, anche a Francavilla al Mare si celebrano da qualche anno matrimoni civili in spiaggia, ma si tratta di tratti di proprietà del Demanio, non affidati in concessione ai privati. 

Il prefetto Barbato, però, non ci sta e respinge al mittente la velata accusa di voler far scoppiare un altro caso "Jova Beach party", precisando che la questione rientra "nella ordinaria attività amministrativa di questa Prefettura, non presentando alcun carattere di eccezionalità. Pertanto, appare singolare il particolare rilievo alla stessa attribuito dal Sindaco Menna, addirittura con la convocazione di apposita conferenza stampa". 

Come ricostruisce il prefetto, "da settembre, la celebrazione dei matrimoni in siti diversi dalla casa comunale è stata portata all'attenzione del ministero, riguardo a due delibere di giunta adottate dai Comuni di Orsogna e Bucchianico, con una richiesta di parere da parte del Prefetto pro tempore. In attesa di risposta - aggiunge - sono pervenute le delibere dei Comuni di Vasto e Casalbordino, con cui vengono istituiti uffici separati di stato civile per la celebrazione dei matrimoni, delibere che sono state a loro volta sottoposte al citato ministero". 

Ecco perché il prefetto Barbato respinge le dichiarazioni del sindaco di Vasto "sulla presunta celebrazione dei matrimoni al di fuori della sede municipale in “tutta Italia” salvo che nel Comune di Vasto. Allo stesso modo, non si comprende l’accostamento della vicenda di che trattasi con quella, del tutto differente, relativa all’evento “Jova Beach Party 2019”, che, come noto, non si è potuto tenere per i ben noti motivi riguardanti la carenza delle condizioni di sicurezza".

Menna ha inoltre sollevato la questione di un'ispezione già programmata in Comune, per fine mese. Ma, per il prefetto, si tratta di "un’attività assolutamente ordinaria, che viene svolta periodicamente nei riguardi di tutti i Comuni, secondo le previsioni di legge".

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