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Cronaca Orsogna

Niente più vaccini a Orsogna, la protesta del sindaco Montepara

L'iniziativa Studi aperti esclude il distretto sanitario orsognese, mentre pochi giorni fa è arrivato l'avviso che per le vaccinazioni si dovrà andare a Orsogna o Guardiagrele. E il sindaco sabato aprirà il distretto con i medici del paese

Protesta contro l'iniziativa Studi Aperti il sindaco di Orsogna Fabrizio Montepara. Il progetto della regione, infatti, prevede che nei distretti sanitari di alcuni comuni della Asl, siano presenti medici di famiglia anche il sabato mattina, dalle 8 alle 13. Ma Orsogna resta esclusa da questo privilegio. 

Ecco perché Montepara annuncia una contro-iniziativa: sabato mattina (12 dicembre), in qualità di autorità sanitaria, sarà lui ad aprire le porte del distretto sanitario orsognese, per prendere possesso dei locali con i medici di medicina generale del paese. "Faremo noi gli Studi aperti - dice - visto che la Asl ha deciso di non istituire questo servizio a Orsogna, pochi giorni dopo averci comunicato che nel nostro Distretto non si faranno più le vaccinazioni". Il primo cittadino annuncia anche che, se la Asl non ripristinerà i servizi nel distretto sanitario cittadino, rinuncerà al ruolo di autorità sanitaria ogni volta che le istituzioni gli chiederanno di farsnee carico. 

"Sarebbe questa la medicina del territorio?", chiede il sindaco. "In realtà l’Azienda sanitaria locale e l’Assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, stanno smontando pezzo per pezzo l’assistenza sanitaria a Orsogna e nei paesi vicini. Preparano le condizioni per la chiusura di quella che ora chiamano sede erogativa del Distretto sanitario, anzi del Nod, Nucleo operativo distrettuale. Giri di valzer, anche verbali, per tentare di nascondere una continua e palese sottrazione di servizi".

Pochi giorni fa, infatti, è arrivata la comunicazione dal direttore della Asl Pasquale Flacco, per annunciare che, per i vaccini, bisognerà arrivare fino a Guardiagrele o a Ortona. "A Orsogna - spiega - le porte del Distretto sanitario resteranno chiuse, nonostante i medici di famiglia del paese abbiano dato la disponibilità a svolgere il servizio. Anche in questo caso chi ha bisogno di aiuto dovrà recarsi a Guardiagrele o a Ortona. Invece di portare la medicina verso il territorio, come dice un giorno sì e l’altro pure l’assessore Silvio Paolucci, stiamo continuando ad accentrare tutto sempre e solo nei soliti posti - insiste Montepara - Si chiude in periferia e si apre al centro. Io a questo gioco non partecipo e, nel mio ruolo di autorità sanitaria, chiedo di essere coinvolto nelle decisioni sull’organizzazione dei servizi. Altrimenti ci metto un attimo a rinunciare a competenze assolutamente inutili per il benessere della mia comunità".

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