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Cronaca

Il rettore Di Ilio si è dimesso: "Presto una nuova guida per l'ateneo"

Questa mattina ha consegnato una lettera al decano Vacca, indirizzata anche al ministero e ai colleghi docenti

Carmine Di Ilio si è dimesso dalla carica di rettore. Dimissioni con decorrenza immediata presentate questa mattina (venerdì 24 marzo), intorno alle ore 12, 11 giorni dopo l’interdizione di sei mesi emessa dal gip Antonella Redaelli e senza attendere la decisione del tribunale del Riesame. Il suo mandato sarebbe scaduto il prossimo 1° novembre.

In una lettera, indirizzata al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, al decano Vacca e ai docenti dell’ateneo, l’ormai ex rettore ripercorre i cinque anni al vertice dell’ateneo d’Annunzio, a cui venne eletto a giugno 2012, e spiega i motivi della sua decisione. 

Nel documento, Di Ilio accenna alla vicenda giudiziaria e alla denuncia del professor Luigi Capasso (candidato alla carica di prossimo rettore) che ha fatto poi scattare l’interdizione. Ma non accenna ad alcuna difesa, spiegando che la riserverà “nelle opportune sedi” “con serenità e fermezza trattandosi - precisa - di ipotesi destituite di ogni fondamento”. Si dice però fiducioso nei confronti dell’operato della magistratura. La procura lo accusa di abuso e falso insieme al direttore generale Filippo Del Vecchio, mentre contesta la violenza privata al solo Di Ilio. 

La lettera prosegue ripercorrendo l’azione amministrativa condotta nei cinque anni, dalla elezione con la maggioranza assoluta dei voti. “Sin dal giorno del mio insediamento - ricostruisce Carmine Di Ilio - ho sempre lavorato per favorire la strada della collaborazione e del coinvolgimento di tutte le componenti dell’istituzione universitaria senza sottrarmi al confronto, anche dialettico, ma nel pieno e fondamentale rispetto delle posizioni di tutti”. 

Ricorda il sostegno dei tanti, “docenti, personale amministrativo e studenti” che con “spirito di abnegazione” gli hanno permesso di raggiungere “significativi risultati che hanno creato le basi per un ulteriore sviluppo della nostra istituzione, esemplificativamente riscontrabile nella solidità economica e di bilancio dell’ateneo”. 

Appena due mesi fa, il 26 gennaio, Di Ilio pronunciava il discorso di inaugurazione dell’anno accademico. Oggi decide di dimettersi spiegando di voler così consentire “la pronta indizione delle elezioni che porteranno a individuare una nuova guida per l’ateneo” e sottolinea il “al superiore e prioritario interesse dell’istituzione universitaria che deve continuare il cammino della ricerca, della formazione e dell’educazione”. 

In questi giorni, nonostante gran parte dell’ateneo abbia accolto con favore la decisione del giudice, come dimostrato nell’assemblea del personale di 10 giorni fa, l’ex rettore racconta di aver ricevuto “manifestazioni di stima e di amicizia”, da docenti, dipendenti e anche dagli studenti. In molti, racconta, lo hanno incitato a contrastare, nelle sedi giudiziarie, l’interdizione, “ma le pur ragionevoli considerazioni portate alla mia attenzione - puntualizza - non hanno sopito la mia inquietudine per un Ateneo senza una guida stabile e duratura”. La lettera si chiude con un ringraziamento ai colleghi, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti.

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