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Cronaca Canosa Sannita

Dialifluids: continua la protesta, la società invita alla salvaguardia della produzione

I 120 lavoratori dello stabilimento di Canosa Sannita sono tornati in strada, tentando di impedire l'ingresso al gruppo richiamato per riavviare la produzione. Venerdì è previsto un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico

I 120 lavoratori in sciopero da quattro settimane hanno tentato di impedire l’accesso dei colleghi nello stabilimento Dialifluids di Canosa Sannita, di proprietà della tedesca Fresenius, dove già da ieri (lunedì 23 giugno) un gruppo di dipendenti è stato chiamato per far ripartire le attività. 

Una situazione infuocata, al punto che sono intervenuti i carabinieri. Ma l’azienda rispedisce al mittente accuse di “presunte discriminazioni o comportamento non equo”. Per rimettere in moto la produzione, la Dialifluids aveva previsto un turno di 8 ore al giorno, con l’impiego a rotazione di tutti i lavoratori. 

“È dovere imprescindibile – scrivono i vertici aziendali in una nota – salvaguardare la produzione del preparato salvavita prodotto a Canosa, nell’interesse degli oltre 1.300 pazienti uremici attualmente in dialisi peritoneale, la cui vita è legata a tale prodotto”. Eppure entro il prossimo anno la sede abruzzese chiuderà i battenti.

Ma l’azienda richiama “alla comune responsabilità sociale”, affinché “vengano tenuti separati la normale attività produttiva dello stabilimento dai contenuti della vertenza in atto”. In merito a questa venerdì (27 giugno) ci sarà un nuovo tavolo nella sede del ministero dello Sviluppo economico

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