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Cronaca

Pace fatta tra Di Primio e Anpi: insieme alla cerimonia di tumulazione dei martiri della Banda Palombaro

Sembrano lontane le polemiche degli anni scorsi, quando il sindaco fu contestato con "Bella Ciao" dopo essersi fatto immortalare con Casapound, a pochi giorni dalla festa della Liberazione, in piena campagna elettorale

Pace fatta tra il sindaco Umberto Di Primio e la sezione teatina dell’Anpi? Sembrerebbe di sì. Appaiono lontane, oggi, le polemiche degli anni scorsi a ridosso delle celebrazioni del 25 aprile, rese ancora più infuocate tre anni fa, dopo che il sindaco di Chieti si fece fotografare con alcuni esponenti di Casapound per dire “No al centro d’accoglienza”. 

Proprio oggi, infatti, Di Primio ha annunciato con un comunicato stampa ufficiale, che domenica 22 febbraio, alle ore 10, parteciperà alla cerimonia durante la quale le spoglie dei giovani martiri della Banda Palombaro verranno traslate all’interno della Cappella Taraborelli, di proprietà comunale, che si trova lungo il perimetro sul lato di via Ianni, all’incirca a metà del percorso che unisce gli accessi di piazzale Sant’Anna e via Ianni. 

Le spoglie dei partigiani furono tumulate, provvisoriamente, nel gennaio 1945, nella cappella gentilizia della signora Angiolina Taraborrelli. In seguito, i resti mortali di Eugenio Bruno, Pietro Falco e dei fratelli Grifone, furono trasferiti dai famigliari nelle rispettive cappelle mentre quelle degli altri cinque sono rimaste nella Cappella Taraborrelli per circa 70 anni. Nel 2013, l’amministrazione comunale fece restaurare il sepolcro. 

E, dopo i lavori, la cappella tornerà a ospitare le spoglie dei partigiani Alfredo e Aldo Grifone (a questo, tra l’altro, è intitolata la sezione locale dell’Anpi), Menotti Guzzi, Leonida Mucci, Marcello Mucci, Aldo Sebastiani e il capitano della Regia Aviazione Militare, Giovanni Baraldi. Nel corso della cerimonia, saranno scoperte due lapidi realizzate a cura della sezione di Chieti dell’Anpi. 

Eppure, pochissimi anni fa, Di Primio, sindaco di centrodestra, veniva accusato dalla sinistra e dall’associazione partigiani di non prestare adeguata attenzione alle ricorrenze per la memoria dei Partigiani e della Liberazione. 

Nel 2014, l’amministrazione comunale fu sommersa dalle polemiche per aver organizzato una cerimonia commemorativa, il 25 aprile, separata da quella dell’Anpi, che prevedeva iniziative dedicate agli studenti. L’allora segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, accusò Di Primio di “censurare l’azione dei partigiani”

L’anno dopo, la mattina del 25 aprile, Di Primio venne contestato proprio dall’Anpi. In piena campagna elettorale - che poi lo vide riconfermato alla carica di sindaco di Chieti - il primo cittadino si fece immortalare dietro uno striscione che gridava “No al centro d’accoglienza”, insieme a diversi esponenti di Casapound. E, la mattina del giorno della Liberazione, alcuni candidati alle elezioni comunali e membri dell’Anpi, intonarono “Bella Ciao” appena il sindaco arrivò in largo Martiri della Libertà, per la deposizione della corona ai caduti. In seguito, nel mirino finirono i manifestanti fatti affiggere dall’amministrazione comunale per la ricorrenza del 25 aprile: l’Anpi contestò che mancavano riferimenti a “Resistenza, nazismo, fascismo”, ma si parlava genericamente di “coloro che si sono immolati per la Patria e la Libertà”. 

Tre anni dopo, le polemiche di un tempo appaiono lontane, mentre sindaco e Anpi presenzieranno, insieme, alla cerimonia di tumulazione dei martiri della Banda Palombaro nella Cappella Taraborelli. E, nella nota inviata dall’ufficio stampa del Comune, il sindaco ringrazia la “preziosa collaborazione del professor Filippo Paziente, Presidente della Sezione Anpi di Chieti, che si è fatta carico di realizzare delle lapidi commemorative, la Cappella Taraborrelli sarà trasformata nel Sacrario dei Combattenti della Resistenza teatina a perenne ricordo del loro sacrificio”. 

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