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Cronaca

D'Alfonso al Ciapi: "La salvezza può arrivare dai fondi comunitari"

Il governatore questa mattina ha visitato l'ente di formazione, con 36 dipendenti rimasti e 30 in cassa integrazione a 0 ore. Ha assicurato l'interesse della Regione e il reperimento di risorse utili per non disperdere queste professionalità

“La Regione vuole fare la sua parte da subito”. Così questa mattina (lunedì 19 gennaio) il presidente Luciano D’Alfonso ha salutato i lavoratori del Ciapi di Chieti Scalo, ente di formazione vessato, negli ultimi anni, da un declino causato da cattive gestioni, debiti e licenziamenti.

Oggi, i 36 dipendenti rimasti a bordo, 30 in cassa integrazione a zero euro da 10 mesi, hanno rivendicato di fronte al governatore la loro “dignità di lavoratori”. E D’Alfonso ha assicurato che la salvezza del Ciapi potrà arrivare dai fondi europei. “Dobbiamo consentire strumenti e gambe – ha detto - affinché il Ciapi si rimetta in cammino offrendo la propria capacità di lavoro. Abbiamo flussi e bisogni di istruttorie di assistenza tecnica per quanto riguarda tutta l’attività formativa, di utilizzo delle risorse comunitarie. Noi vogliamo che a quest’altezza, per la propria parte di competenza, il Ciapi presti la propria opera. Ed è qui che si realizza un approvvigionamento economico-finanziario che può servire per ridare stabilità al personale”.

Ai debiti dell’ente, quantificati in oltre 5 milioni, si aggiunge uno stato di degrado delle strutture, danneggiate da anni di abbandono. Così come, per anni, sono rimasti inascoltati gli appelli dei lavoratori, oggi esasperati da decine di falsi annunci, promesse e impegni mai portati a termine.

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