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Cronaca Scerni

Coniugi annegati nel fiume Orta, l'ente parco offre risarcimento ai figli

Silvia D'Ercole e Giuseppe Pirocchi di Scerni morirono il 1° maggio 2017 a Caramanico, lasciando due bambini che all'epoca avevano 8 e 5 anni

L’ente parco Majella ha formalizzato un'offerta di 500 mila euro a titolo di risarcimento in favore dei familiari di Silvia D'Ercole e Giuseppe Pirocchi, la coppia di trentenni morta il primo maggio del 2017 cadendo nel fiume Orta, in località Valle dei Luchi a Caramanico.

Una tragedia, durante una gita tra amici, costata la vita ai due giovani che lasciarono due bambini che all’epoca dei fatti avevano 8 e 5 anni. 

La procura di Pescara aveva chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Caramanico Simone Angelucci, e per il direttore del Parco nazionale Oremo Di Nino con l'accusa di omicidio colposo.

Secondo la Procura l'incidente che causò la morte di Silvia e Giuseppe, trascinati dalla corrente del fiume, era riconducibile all’omessa segnalazione dei pericoli lungo il percorso che portò la coppia ad allontanarsi dal sentiero principale. 

L’offerta di risarcimento dall’assicurazione dell’ente parco prevede la rinuncia alla costituzione di parte civile da parte dei familiari delle vittime e la rinuncia ad ulteriori azioni legali. In tal senso un’offerta potrebbe arrivare anche da parte dell’assicurazione del Comune di Caramanico. Entrambi si erano già costituiti in giudizio, come responsabili civili, davanti al gup del tribunale di Pescara.

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