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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Concorsi "semplificati" alla Provincia, Fagnilli (Idv) chiede chiarezza

Il presidente della commissione era il dirigente del settore e molti dei partecipanti ex impiegati reclutati prima con un concorso del 2008 e poi tramite agenzia interinale

Una selezione pubblica per esame orale e titoli per reclutare dieci istruttori amministrativi a tempo determinato per la provincia di Chieti. “Tali professionalità – si legge nel bando – saranno utilizzate presso i Centri per l’impiego e il settore 4 di questo Ente”, ovvero quello che si occupa della formazione professionale e delle politiche sul lavoro. Il compenso previsto è di poco più di 19 mila euro lordi, più eventuale assegno familiare. Le domande potevano essere presentate entro il 1° febbraio scorso e le prove orali degli 84 ammessi si sono svolte nei mesi di marzo e aprile. 

Oggi, però, il consigliere provinciale Palmerino Fagnilli (Idv) solleva qualche dubbio su quel concorso. E chiede all’ente delucidazioni sullo svolgimento e sulle procedure di selezione dei candidati. 

In particolare Fagnilli critica il ricorso alla procedura “semplificata”, motivando che “anche un posto di lavoro a tempo determinato è molto ambito”, considerato l’alto tasso di disoccupazione del territorio provinciale. In secondo luogo, si interroga sull’opportunità di “avvalersi per gli esami di un altro esperto al fine di fugare ogni dubbio circa il fatto che il Presidente della commissione e il dirigente del settore era la stessa persona (dottoressa Maria Rita Febbo, n.d.r.) e i concorrenti erano impiegati del proprio ufficio”. Questo perché nel 2008 era stato indetto un concorso analogo che aveva prodotto una graduatoria valida per tre anni. “Per un anno – racconta Fagnilli – il personale della graduatoria 2008 era stato a casa e la stessa era stata sospesa e poi riattivata il 31 dicembre 2010 con un contratto fino al 30 giugno 2011 e perciò prorogata fino al 31 dicembre 2012”.

Dopo una breve interruzione di un paio di settimane il personale scelto dalla graduatoria del 2008 è tornato al lavoro il 14 luglio 2011 tramite agenzie interinali fino al 31 dicembre dello stesso anno. Il consigliere Idv chiede “quale soluzione è da preferire per la Provincia di Chieti se in questo caso si è fatto ricorso al concorso, in altri casi alla somministrazione con le agenzie interinali, come ad esempio per l’ufficio di staff del presidente e in altri casi ancora a ditte esterne, ad esempio per le strade provinciali nel piano neve ed erba”. Senza contare che dopo aver passato a casa il mese di gennaio 2012 gli stessi lavoratori della graduatoria del 2008, poi reclutati tramite agenzia interinale, sono tornati al lavoro da febbraio a luglio scorso. “Subito dopo – puntualizza Fagnilli – è stato bandito il concorso con procedura semplificata”.

Il consigliere Idv si chiede se quei dipendenti “che coprivano quei posti e svolgevano quelle mansioni e che certo non mancavano di professionalità, per esperienza acquisita e per continuità lavorativa, non sarebbero potuti rimanere al lavoro e comunque nel caso del concorso non avrebbero dovuto avere un punteggio più adeguato”. Per lui, insomma, l’ente avrebbe dovuto “soprassedere” alla scelta di un concorso a procedura semplificata “poiché il personale che era già in servizio aveva maturato una lunga esperienza, proveniva da una selezione pubblica e la Regione Abruzzo era in via di riformare l’intero settore”. In più, proprio il fatto che fra i partecipanti al concorso ci fossero impiegati o loro parenti, “avrebbe reso necessario una modalità di concorso non semplificata, al fine di fugare ogni dubbio rendendo merito al merito”.

Lo sfogo di Fagnilli, che non risparmia riflessioni sulla situazione critica dell’economia provinciale, si conclude con un interrogativo amaro rivolto direttamente all’amministrazione provinciale: “Se è opportuno che ciò accadeva mentre si discuteva sul destino delle Province e l’attenzione era tutta testa alle possibili soluzioni sul loro futuro e la Provincia di Chieti non avrebbe dovuto invece preoccuparsi di temi di visione che la legge sembra disegnare, anziché procedere ad assunzioni senza prospettiva”.

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