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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Vasto

Pedinati da Cisterna a Vasto e arrestati con 15 chili di cocaina: la droga era destinata all'Abruzzo

In manette sono finiti un trafficante e un corriere laziali. Uno dei due era da poco uscito dal carcere

Oltre 14 chili di cocaina sequestrati e due persone finite in manette. E’ l’operazione conclusa dalla squadra mobile di Latina che ha pedinato due vetture da Cisterna di Latina a Vasto per poi arrestare F.C., e O. S. entrambi di Cisterna. Da diverse settimane il primo, che era aveva già scontato una condanna ed era da poco uscito dal carcere, era oggetto di servizi di osservazione e pedinamento da parte della polizia. Era stato individuato infatti come un trafficante di droga attivo nel centro Italia e dalla scarcerazione stava cercando di riorganizzarsi.

Due giorni fa, notando dei movimenti particolarmente sospetti, i poliziotti hanno deciso di seguirlo dopo che si era allontanato dalla sua casa a Cisterna con la compagna a bordo di una Mini e insieme a O.S., che era invece alla guida di una Smart. Le due auto si sono dirette prima nel frusinate, poi verso Caserta e infine ia Vasto. I sospetti degli investigatori sono stati confermati: la Mini di F.C. era un’auto staffetta, mentre la Smart, che viaggiava dietro, stava trasportando un carico di droga.

A Vasto le due auto si sono fermate in una stazione di servizio e qui gli uomini delle squadre mobili sono entrati in azione. Il blitz è scattato in serata: sotto i sedili della Smart è stato ritrovato un panetto contenente oltre un chilo di cocaina. O.S. è quindi finito in arresto e associato alla casa circondariale di Vasto a disposizione dell’autorità giudiziaria

Nell'appartamento di F.C. a Cisterna e Latina, dopo una perquisizione, sono stati trovati altri 12 panetti di cocaina del peso di 13,678 chili e una pistola revolver marca Smith e Wesson e cinque cartucce, assieme alla somma in contanti di 47.530 euro. Sono state poi trovate oltre cento cartucce di vario calibro oltre a due bombe a mano tipo ananas modello N36M di fabbricazione inglese, perfettamente funzionanti e in ottimo stato di conservazione, che sono state consegnate e messe in sicurezza dagli artificieri di Roma. Gli investigatori ritengono che il business principale di Criscuolo fosse la droga, da destinare al mercato del centro Italia, ma anche le armi, da vendere o da utilizzare per compiere rapine. Il grande quantitativo di droga sottoposto a sequestro avrebbre fruttato nella vendita all'ingrosso circa 500mila euro, somma destinata a raddoppiare in caso di vendita al dettaglio.
 

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