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Cronaca Ortona

Punti nascita: il consiglio regionale dice no alla chiusura

Con il voto di 4 consiglieri di maggioranza (Gerosolimo, Olivieri, Monticelli e Pietrucci) passa la risoluzione delle minoranze, dopo una seduta di proteste e momenti tesi. Il consiglio ha votato un altro provvedimento che impegna il commissario alla sanità a riesaminare l'organizzazione

In una seduta di consiglio dai toni accesi e con centinaia di cittadini arrivati all'Aquila per protestare fuori dal palazzo dell'Emiciclo, il consiglio regionale ha approvato la risoluzione urgente che impegna il presidente Luciano D'Alfonso a sospendere gli effetti del decreto di chiusura dei punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne. Una decisione accolta dagli applausi, dopo qualche momento di tensione fuori dall'edificio, con i manifestanti arrampicati sulle recinzioni, ma che ha segnato una piccola sconfitta per la maggioranza. 

Quattro consiglieri di maggioranza, infatti, hanno votato a favore del provvedimento proposto dalle minoranze: si tratta di Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri di Abruzzo Civico, Luciano Monticelli e Pierpaolo Pietrucci del Pd. La risoluzione è passta così con 17 voti favorevoli e 14 contrari su 31 votanti e i voti di D'Alfonso e del comissario alla Sanità Silvio Paolucci sono stati salutati dai fischi. 

La risoluzione invita il presidente della giunta regionale e commissario ad acta della Sanità, Luciano D'Alfonso, a mantenere aperti i punti nascita di Sulmona, Ortona, Atri e Penne la cui chiusura è sancita dal decreto dello stesso commissario, e garantire la sicurezza per neonati e donne con iniziative specifiche, e contestualmente a sospendere e riesaminare il decreto di chiusura.

In serata, il Consiglio ha approvato anche una seconda risoluzione urgente sui punti nascita, presentata dalla maggioranza di centrosinistra e votata anche dai quattro consiglieri che avevano permesso l'approvazione di quella presentata dall'opposizione, che ha mandato sotto la coalizione di governo. Nel documento si impegna il presidente della Giunta regionale e commissario ad acta per la Sanità a riesaminare il decreto commissariale «nel quadro delle compatibilità programmatorie, mediante una nuova riorganizzazione dei punti nascita attuando al riguardo iniziative sostenibili e adeguate in confronto degli uffici competenti». In questo caso sono stati 18 i voti a favore, 13 quelli contrari. 

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