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Cronaca

L’agonia della lettura: in cinque anni in Abruzzo chiuse 81 biblioteche

Lettera aperta al presidente della Regione di Tito Viola, presidente AIB Abruzzo nonché direttore della biblioteca di Ortona: "E' pericoloso ed incivile lo stato di abbandono delle biblioteche pubbliche"


 
Gentile Presidente, 
le scriviamo per evidenziare lo stato di abbandono delle biblioteche pubbliche in Abruzzo, situazione che ormai da alcuni anni va peggiorando per la mancanza di politiche di programmazione a breve e lungo termine, capaci di delineare un orizzonte stabile per il sistema abruzzese delle biblioteche di pubblica lettura. Si tratta di una vera e propria emergenza rilevata fin dall’anno scorso non soltanto da uno studio specifico condotto in Abruzzo dalla nostra Associazione, ma anche dall’indagine istituzionale promossa da ANCI, ISTAT e Centro per il Libro e la Lettura del Ministero Beni Culturali. Da essi risulta che in Abruzzo, negli ultimi 5 anni, sono stati chiusi il 55% dei servizi bibliotecari per le comunità, e anche la recente acquisizione delle biblioteche ex provinciali, in un primo momento accolta con favore in quanto si sperava fosse stata decisa al fine di migliorare e arricchire i servizi delle stesse, sembra invece determinarne una ulteriore crisi di risorse professionali ed economiche, di pari passo con quella già esistente nelle Agenzie per la Promozione Culturale. 

In un contesto internazionale che vede il nostro Paese al 34° posto tra quelli OCSE per le competenze linguistiche e di lettura e solo 25°, sui 50 paesi più sviluppati, per le competenze informative (fattore fondamentale quest’ultimo, ancora secondo stime OCSE, affinché un Paese sia capace di sviluppare performance in ambito economico) questo stato di cose è ormai insostenibile, tenendo anche conto da un lato della qualità dei patrimoni che hanno le biblioteche ex provinciali, ad oggi prive di programmazione e di direzioni competenti, e dall’altro della fondamentale funzione delle biblioteche comunali e locali che costituiscono luoghi quasi unici di documentazione e informazione proprio nelle comunità disperse medie e piccole del nostro territorio che ne hanno più bisogno. L’immobilismo regionale, ad oggi evidente, sta creando disservizi dannosi per gli utenti, e rischia di accompagnare questi importanti servizi per la formazione dei cittadini verso il disfacimento: una pessima memoria futura per questo Governo regionale. 
Ci rendiamo conto, naturalmente, che nella grave emergenza di questo inizio d’anno il problema che le stiamo ponendo possa sembrare secondario, ma quello che ci preme sottolineare è l’assoluta necessità di un intervento di indirizzo programmatorio e gestionale che sottragga questa situazione alla via della dissoluzione, per restituire una prospettiva di rete a tutte le biblioteche pubbliche, a iniziare dalle ex biblioteche provinciali. E’ necessario quindi avviare un progetto di sistema regionale condiviso e competente che non si limiti ad affrontare soluzioni provvisorie o tecniche, ma elabori un quadro progettuale e politico di lungo respiro come ormai sta avvenendo, o è già avvenuto, in quasi tutte le regioni italiane. 

Già nel 2015 la nostra Associazione, insieme ad altri soggetti, presentò una proposta di legge in merito. In essa si propone una nuova visione legislativa per istituire un Sistema Bibliotecario Regionale capace di valorizzare le realtà bibliotecarie grandi e piccole e connetterle tra loro sul piano della programmazione degli interventi e del sostegno, di stabilire standard di qualità e adottare strategie di accreditamento, unitamente alla costituzione di un vero e proprio Servizio bibliotecario della Regione, accompagnato opportunamente con uno specifico Osservatorio. 
Al fine di contribuire a possibili soluzioni, mettiamo a disposizione le nostre competenze professionali e le rinnoviamo, come in altre precedenti occasioni, la richiesta di un incontro che affronti con urgenza queste tematiche per il miglior sviluppo culturale del nostro Abruzzo. 

 

Il presidente regionale AIB 
Sezione Abruzzo 
Tito Vezio Viola 
 

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