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Cronaca Madonna del Freddo / Via Ferdinando Ferri

Caserma Berardi, i giovani: meglio trasformarla in residenza universitaria

Giovane Italia: "Il vescovo torni a occuparsi di cose che lo riguardano più da vicino, come il malcontento dei fedeli per la chiusura delle parrocchie del Sacro Cuore e di Mater Domini". Le proposte alternative della politica e delle associazioni al Centro di Accoglienza per Immigrati

Non si ferma in città il dibattito sul possibile cambio di destinazione d'uso della Caserma Berardi in via Ferri dopo la possibilità, a dir la verità piuttosto remota, di trasformare la stessa in Centro di Accoglienza per Immigrati.

 Dalle associazioni e dalla politica arrivano proposte alternative a quella caldeggiata dall’arcivescovo Bruno Forte.

LA CASERMA AGLI UNIVERSITARI - Giovane Italia Chieti ad esempio, nello schierarsi col sindaco Di Primio ribadendo un secco no alla paventata ipotesi, propone di trasformare la Caserma Berardi in una residenza universitaria.

“Questa soluzione – affermano Maria Graziosi e Lorenzo Giovannini, rispettivamente coordinatrice Comunale e dirigente regionale Giovane Italia -  non solo sgraverebbe molti studenti universitari e le loro famiglie da spese di affitto molto alte, ma andrebbe anche a rivitalizzare in maniera rilevante il nostro splendido centro”. E spiegano: “Pur prendendo atto del fatto che nella nostra Regione ci sono migliaia di immigrati onesti che contribuiscono in modo rilevante alla crescita del nostro pil, non possiamo ignorare che solo nella nostra città vi sono centinaia di studenti universitari, abruzzesi e non solo, che ogni anno sono costretti ad abbandonare gli studi in quanto le loro famiglie non sono in grado di supportarli economicamente”.

L'ARCIVESCOVO SI OCCUPI DI ALTRO - Poi l’invito all’arcivescovo Bruno Forte a occuparsi di cose che lo riguardano più da vicino, come “il grande malcontento dei fedeli per la chiusura delle parrocchie del Sacro Cuore e di Mater Domini, trattate come se fossero dei capannoni abbandonati. Non sentivamo il bisogno di un’idea come quella circolata negli ultimi giorni - concludono i due giovani - seppur solo ventilata, che andrebbe a dare il colpo di grazia ad un’area urbana già fortemente penalizzata dalla crisi economica”.

UN LUOGO PER LE ASSOCIAZIONI - Per l’associazione ideAbruzzo invece, se proprio non è possibile far permanere il distaccamento militare, la Berardi potrebbe essere il luogo ideale per accogliere tutte le associazioni di volontariato di Chieti e gli uffici dell’assessorato alla Protezione Civile. Una proposta già avanzata dal movimento oltre un anno fa. Dice il vicepresidente Carlo Di Felice: “Si potrebbe costituire una centrale operativa intercomunale ove dirigere le operazioni di gestione di un'eventuale maxi emergenza e potrebbero essere realizzate ampie strutture di accoglienza per centinaia di eventuali evacuati in tempo reale. Scongiurando, in caso di emergenze, la frammentazione, anche logistica, delle varie competenze messe in campo”.

ENTRO IL 13 FEBBRAIO - Quel che è certo però, è che la Berardi al momento è ancora di proprietà del ministero della Difesa. Quest'ultimo entro il 13 febbraio dovrà pronunciarsi sul futuro delle caserme. Solo dopo quella data sapremo se la struttura potrà essere utilizzata dal Comune di Chieti, così come richiesto dal sindaco.

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