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Cronaca

Carabinieri nella sede di Teateservizi: sequestrate le pratiche dell'ufficio riscossione del canone idrico

Indagini in corso per fare chiarezza su alcuni pagamenti dei contribuenti in seguito al sollecito. Somme che, come rivela il dg Barbone, non risultano però accreditate sui conti correnti della società o del Comune

Un sopralluogo da parte dei carabinieri è stato effettuato ieri mattina nella vecchia sede della Teateservizi in via Vicoli, dove è stato disposto il sequestro della documentazione presente nell’Ufficio Riscossione del Canone Idrico, gestione passata all’ACA dal 1 gennaio 2018. Un'operazione scattata proprio nel giorno dell'inaugurazione ufficiale della nuova sede della società partecipata, in piazza Carafa a Chieti Scalo.

A confermare la notizia è il direttore generale Antonio Barbone, spiegando che l’operazione è stata conseguente alla segnalazione dello stesso, responsabile della prevenzione e corruzione, in seguito alle dichiarazioni di alcuni contribuenti che, dopo aver ricevuto il sollecito di pagamento di fatture del canone idrico, hanno chiesto l’annullamento del sollecito stesso  dichiarando  di aver  eseguito il pagamento delle fatture ordinarie in contanti nelle mani degli operatori addetti. “Tali somme – obietta Barbone - non risultano però accreditate né sui conti correnti della Teateservizi, né sui quelli intestati all’ente socio, il Comune di Chieti”.

Per tale ragione sono in corso le indagini da parte dell’autorità competente.

“Ricordo che - continua il direttore generale - non è ammesso il pagamento in contanti di alcuna entrata gestita da Teateservizi. I metodi di pagamento ammessi sono il bollettino di conto corrente postale, il bonifico bancario, F24, nonché l’innovativo servizio online PagoPA”.
 

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