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Cronaca Bucchianico

Caos Terna, nuove immissioni senza i proprietari che gridano all'invasione

Due nuovi episodi, a Bucchianico e Atessa, di cittadini che denunciano di essere stati beffati dai tecnici della società che vuole realizzare l'elettrodotto Villanova-Gissi, che avrebbero preso possesso dei terreni in loro assenza

Continua la battaglia degli abruzzesi contro l’elettrodotto Villanova-Gissi di Terna. Dopo il parapiglia della scorsa settimana a Lanciano, l’altro ieri si è consumato un nuovo episodio degno di nota a Bucchianico.

Una cittadina, Matilde Di Renzo, accusa i funzionari di Terna di un “pacco”, ossia di aver proceduto all’immissione sul terreno di sua proprietà dopo averla intrattenuta per distrarla. L’episodio è stato anche verbalizzato di fronte ai carabinieri della locale stazione.

Tutto inizia alle 10.50 di martedì (14 luglio), quando Matilde Di Renzo attende, all’orario prestabilito, l’esecuzione del decreto di occupazione d’urgenza emesso da Terna Rete Italia Spa. Con lei ci sono il comandante della caserma di Bucchianico, con alcuni uomini dell’Arma, il funzionario di Terna La Valle e un altro incaricato della società. La Valle inizia a parlare con i proprietari cercando di convincerli, secondo quanto raccontato in seguito da Antonio Di Pasquale, perito consulente dei Di Renzo, “a far fare l’immissione promettendo soldi ulteriori rispetto a quelli indicati nel decreto, ossia 647euro per l’asservimento di oltre 2mila metri quadrati di seminativo vicino al fiume Alento”.

Alle 11.10 Di Pasquale arriva sul posto, sollecita i funzionari a rispettare l’orario indicato nell’atto e il funzionario La Valle si allontana per telefonare. Ed è a quel punto, secondo il racconto di Di Pasquale, che qualcosa sarebbe andato storto.

“Mentre attendiamo – spiega - passa l’ora convenuta, ma alle 11.20 sbuca nel noceto un altro funzionario di Terna, Di Paolo, che afferma, con immenso stupore di tutti i presenti, che l’immissione sul terreno della signora Di Renzo era stata eseguita in sua assenza”. Da qui si accende una vivace discussione, che porta la proprietaria a far redigere un verbale dai carabineri presenti. “In sintesi – è la dura accusa – La Valle e l’altro intrattenevano il proprietario alla porta, mentre Di Paolo e company entravano dalla finestra”.

Altro episodio spiacevole, sempre nella giornata di martedì, è accaduto ad Atessa, nel pomeriggio. A raccontarlo è sempre il tecnico Di Pasquale: “Mentre attendevo la registrazione del quarto diniego della giornata alle immissioni di Terna, mi si avvicinava il signor Tumini raccontandomi che lui, la madre ed un’altra signora si erano opposti alle immissioni”.

Il perito chiede se fossero presenti i carabinieri, per registrare i dinieghi, ma la risposta è negativa, e suggerisce dunque di rivolgersi al sottufficiale dei carabinieri ancora presente.

“In breve tempo – prosegue il racconto - si appura che purtroppo le immissione contestate, nonostante quello che dicevano i proprietari dei terreni, erano state effettuate dal signor Nigro, non Funzionario di Terna e non delegato ad eseguire i decreti di occupazione d’urgenza”.

Anche in questo caso si accende una discussione vivace e alle 19 Di Pasquale accompagna la famiglia Tumini dai carabinieri per denunciare che, “benché all’ora convenuta avessero atteso l’arrivo dei funzionari di Terna delegati ad eseguire le immissioni sui propri fondi, questi non si erano presentati. Ma successivamente l’unico funzionario delegato presente, Russo, dichiarava di essere andato sui fondi ed aver eseguito le prese in possesso in assenza dei proprietari”.

“Siamo usciti dalla caserma dei carabinieri alle 21 – si sfoga Di Pasquale - con l’amara constatazione che quanto accaduto in altri luoghi era nuovamente successo ad Atessa”.

“Dopo questa spasmodica avventura – prosegue - ci si chiede ma perché la società Terna Rete Italia spa per eseguire le immissioni in possesso dei terreni necessari alla costruzione dell’infrastruttura deve usare la violenza ed ingannare le persone?”.

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