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Cronaca Francavilla al Mare

L'Avis raccoglie sangue al distretto sanitario di Francavilla al Mare

Da quest'anno però non è più possibile raccogliere il sangue dai volontari che si presentano occasionalmente a donare sull'autoemoteca

Sabato 17 dicembre, dalle ore 9 alle 13, l’autoemoteca Avis sarà disponibile all’interno del Distretto sanitario di Francavilla al Mare per contribuire a ridurre la carenza di sangue che continua a registrarsi in ambito provinciale.

"Stiamo lavorando per fare in modo che la sede distrettuale diventi per l’Avis di Francavilla, oltre che un centro di raccolta, il luogo dove poter sottoporsi annualmente a indagini mediche e strumentali, come l’elettrocardiogramma, e agli esami a tutela della salute dei donatori (creatina, glicemia, colesterolemia)" a ricordarlo è Rosa Borgia, direttrice del distretto sanitario, che dichiara piena disponibilità a collaborare nel tempo con l’Avis locale.

Dall’Avis invitano a donare il sangue e spiegano come, con l’applicazione delle nuove regole, da quest’anno, non sia più possibile raccogliere il sangue dai volontari che si presentano occasionalmente a donare sull’autoemoteca. Per donare infatti, è necessario che il candidato donatore sia preventivamente dichiarato idoneo dopo specifici test clinici. Il potenziale nuovo donatore può però essere accolto sull’autoemoteca per l’analisi del sangue, poi sarà il centro trasfusionale di riferimento a chiamarlo per completare gli accertamenti e dare il via libera alla donazione.

In collaborazione con Pasquale Colamartino, direttore del Centro regionale sangue, si sta analizzando la possibilità per i donatori di fruire delle suddette prestazioni sanitarie propedeutiche alla donazione (oggi garantite dai Centri Trasfusionali) anche nel Distretto sanitario.

Ricorda Rosa Borgia "la grande attenzione che ha posto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, firmando un decreto interministeriale per garantire la retribuzione e la contribuzione figurativa anche a quei donatori di sangue e di emocomponenti ai quali il medico del servizio trasfusionale abbia certificato la non idoneità alla donazione. Il provvedimento, preso d’intesa con il Mef, serve a incentivare la promozione della donazione di sangue e per venire incontro a quei cittadini che, pur ispirati dal valore della volontarietà e gratuità, siano riconosciuti inidonei alla donazione".

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