Aumento mense scolastiche, Febo: "Il Comune fa pagare alle famiglie il conto della crisi"

Famiglie in rivolta contro l’aumento dei costi delle mense scolastiche. Il consigliere comunale di opposizione Luigi Febo attacca l’amministrazione Di Primio che, “ancora una volta, chiede alle famiglie della sua città di pagare il conto della crisi finanziaria del Comune. Il costo blocchetto dei 25 buoni pasto, per la fascia di reddito a cui appartiene la maggioranza delle famiglie teatine, passa da 74 a 110 euro.  Vale a dire il 48,65% in più” spiega Febo annunciando la richiesta di ritiro, in autotutela, della delibera di giunta. 

“Anche il costo del trasporto scolastico è aumentato – aggiunge - La motivazione della giunta? Il Comune non più permettersi di accollarsi la differenza tra il costo del pasto e quello pagato dalle famiglie. Come al solito il sindaco Di Primio invece di far fronte ai tagli dei trasferimenti statale con una programmazione e una riduzione delle spese in tutti i settori, sceglie la via più semplice, scaricando sui cittadini il costo della crisi e soprattutto dell’inefficienza della sua amministrazione. E ancora una volta lo fa con un atto di giunta, senza il parere delle Commissioni Consiliari e, come al solito, senza portare la proposta in Consiglio Comunale”.

Qualora la delibera in questione non venisse ritirata, il consigliere promette iniziative: “Scenderemo di nuovo in piazza, con le famiglie della nostra città, per bloccare questo ennesimo tentativo di mettere le mani nelle proprie tasche per pagare l’incapacità di gestione della città”. 

E ricorda che, a pochi passi dal Comune, al Convitto Nazionale “G. B. Vico” gli alunni che non hanno diritto a riduzioni pagano una retta mensile di 130 euro che comprende un pranzo servito da cuochi professionali, merenda e assistenza fino alle ore 18 con istitutori statali.