L'assemblea dei giovani fa il pieno di idee per Chieti
Aula consiliare affollata ieri per l'incontro dell'associazione Ga, Giovani delle Acli, in cui discutere del rapporto della città con i suoi cittadini più giovani. Fra punti critici e proposte, emerge la voglia di ricreare una nuova identità
La sala consiliare del Comune era piena, giovedì pomeriggio per la prima Agorà, l’assemblea aperta promossa dall’associazione Ga, i giovani delle Acli, per chiunque volesse condividere idee o bisogni per rendere la città a misura di giovani.
E così tantissimi, dagli adolescenti a più maturi professori in pensione, hanno detto la loro nel tempo regolato dalla clessidra impegnata dal presidente di Ga, Ferdinando D’Alessio. Ne è risultato un confronto costruttivo e civile fra generazioni diverse, che hanno messo in luce le carenze di Chieti – dalla biblioteca ai trasporti pubblici che uniscano realmente tutti gli angoli della città – e le idee per rivitalizzare un colle che a tutti appare ormai in declino. Su una cosa tutti concordi: a Chieti servono cultura, luoghi di aggregazione e un’identità unica, che accomuni città alta e bassa, giovani e più anziani.
Sulla scia degli eventi organizzati dalla scorsa primavera, anche dall’associazione Ga, è emersa la voglia di conoscere e vivere a pieno i luoghi simbolo del centro storico: piazza Malta, l’ex pescheria, la Chieti sotterranea, i monumenti significativi della città, dai tempietti alle terme romane.
Alla necessità di un luogo in cui poter studiare anche dopo le 19 (orario in cui chiude i battenti la biblioteca di viale Amendola, unica superstite al momento fra quelle cittadine), il Comune ha risposto: dopo le firme raccolte da Ga in primavera, finalmente Palazzo d’Achille ha dato l’autorizzazione ad usare le sale al primo piano della piazza della verdura, dove i giovani dell’associazione allestiranno la Afterhouse, uno spazio che comprenda una sala studio e uno spazio per convegni e dibattiti. Ed è il primo degli spazi vuoti che, per tutti, vanno assegnati alle associazioni affinché ne facciano centri pulsanti di cultura e divertimento.
Ma per poterne godere, gli universitari fuorisede presenti l'altra sera hanno chiarito a gran voce la necessità urgente di un sistema di trasporto che consenta loro di muoversi in città anche di sera, perché qui vivono, ma non sempre a proprio agio. E mentre qualcuno ha invitato tutti alla “civiltà”, per evitare le polemiche dell’estate scorsa su una presunta movida che, secondo i pareri di alcuni, avrebbe disturbato il sonno dei teatini, l’assemblea aperta è stata anche l’occasione per annunciare alcuni dei prossimi eventi, tutti mirati al riprendersi la città.
Il prossimo fine settimana le giornate del Fai consentiranno di visitare i tempietti, il teatro e le terme romane. In più la sovrintendenza ha dato il primo sì a poter riaprire lo Stellario. Servirà molto lavoro e impegno, ma il lavoro dei giovani teatini per riprendersi la città è appena iniziato e sembra mirare in alto.