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Cronaca

Smantellata la rete che riforniva di droga la provincia di Chieti: arrestate 13 persone

Le indagini che hanno portato alla vasta operazione condotta dalla questura di Pescara, in collaborazione con quella di Napoli, sono iniziate nel 2018

Anche la provincia di Chieti è coinvolta nella vasta operazione di lotta al traffico e allo spaccio di droga condotta dalla questura di Pescara, in collaborazione con quella di Napoli. 

Sono state eseguite 13 misure cautelari nei confronti di persone di varie nazionalità, ritenute responsabili della gestione di reti di spaccio di stupefacenti di varia tipologia, nel chietino e nel pescarese. 

Le indagini sono partite nel 2018, quando un cittadino nigeriano di 21 anni, O.H., appena arrivato da Roma in pullman, è stato sorpreso al terminal bus di Pescara con 2 chilogrammi di marijuana. Il destinatario della droga è risultato essere un 25enne del Gambia, noto come Aladino e residente a Montesilvano. 

Ricostruendo i suoi contatti, si è arrivati a individuare il presunto fornitore, C.A., 37 anni, residente a Chieti Scalo ma di origine campana, dedito al traffico di cocaina e hashish nelle province di Pescara e Chieti. L'uomo era finito in manette a gennaio 2019, insieme alla compagna 25enne, quando, di ritorno da Napoli, era stato individuato nell'area di servizio di Brecciarola con 2 chili di hashish. Nella sua abitazione vennero trovati altri 50 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento.

Fra i contatti del 37enne c'era anche S.A., 44enne pescarese di etnia rom, già conosciuto per reati legati allo spaccio e che si rivolgeva al campano per rifornirsi di cocaina e hashish, che poi rivendeva sulla piazza pescarese. Il 1° febbraio 2019, l'uomo aveva ceduto 3 chili di hashish assieme a F.G. e G.G., di 29 e 36 anni, entrambi napoletani, a D.C.D., 47enne pescarese, e 230 grammi di hashish a D.R.I., residente nel chietino.

Lo scambio era avvenuto vicino il centro commerciale Arca di Spoltore ma poche ore dopo erano scattate le perquisizioni della polizia nei rispettivi domicili. Anche la compagna del 44enne pescarese, H.F., romena di 31 anni, è destinataria dell'obbligo di dimora, in quanto ritenuta coinvolta nel traffico di stupefacenti. Nel giugno 2019, infatti, si era recata a Napoli con il compagno per acquistare 5 chili di hashish e 150 grammi di cocaina e lì un 42enne era stato arrestato con la droga destinata alla coppia pescarese.

Le indagini sui contatti di S.A. hanno poi aperto un altro filone d'indagine, che coinvolgeva F.G., 32enne nato in Belgio, e il padre F.A., 58enne, entrambi residenti a Cappelle Sul Tavo e finiti oggi in carcere. Grazie ai numerosi servizi di osservazionie ed intercettazioni telefoniche, si è scoperto che assieme a una parente, F.L., 41 anni, convivente nell'abitazione di Cappelle. utilizzavano l'appartamento come base logistica di spaccio al minuto di marijuana e cocaina, utilizzando parole come "birra", "accendini" e "lampadine" per indicare le varie tipologie di droga. Gli investigatori hanno riscontrato decine di compravendite con assuntori segnalati alla prefettura, e in un'occasione era stato fermato anche un 50enne, autista di ambulanze, che aveva appena acquistato una dose.

F.G. e S.A. sono inoltre accusati, con D.L.A., 34 anni, di Atri, residente a Montesilvano, di aver ceduto a un cittadino egiziano, M.E.S., 39 anni, domiciliato a Cappelle sul Tavo, 50 grammi di cocaina che l’egiziano consegnò poi a una 45enne pescarese, residente a Francavilla al Mare, arrestata in flagranza di reato dalla squadra mobile di Pescara il 17 aprile 2019.
Per D.L.A e di M.E.S. è scattata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza.

Infine, le indagini hanno portato a scoprire un ulteriore fornitore del nucleo familiare di Cappelle sul Tavo, ovvero T.R., 34 anni, residente a Montesilvano, di nazionalità albanese, al quale padre e figlio si rivolgevano per acquistare la cocaina da vendere al dettaglio. L'albanese è stato arrestato il 16 aprile 2019 proprio a Cappelle, mentre cercava di consegnare una partita di droga.

Durante la perquisizione, vennero trovati oltre 50 grammi di cocaina e lo stesso quantitativo era nella sua abitazione di Montesilvano. Nei confronti dell’albanese, il gip ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere. Ai domiciliari è finita anche P.D., 31enne pescarese, accusata di essersi rifornita da S.A. per svariati quantitativi di cocaina, venduta poi a terzi, come quando il 22 marzo scorso è stata fermata dagli agenti della questura di Pescara con quasi 10 grammi di cocaina subito dopo aver venduto una dose.

Oltre ai 13 arrestati, altre 3 persone sono indagate. Questa mattina l'operazione si è conclusa con la perquisizione in via Pignatara di Cappelle sul Tavo alla quale hanno partecipato le unità cinofile. Sono stati trovati 8 involucri contenenti 4 grammi di cocaina, di cui F.G. ed F.A hanno tentato di disfarsi, nonché 4 involucri contenenti 13,6 grammi di marijuana, oltre a un bilancino di precisione.

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