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Cronaca Francavilla al Mare

Arcigay Chieti difende la famiglia arcobaleno e il sindaco di Francavilla dopo la denuncia per la bimba con due mamme

L'associazione che difende i diritti Lgbt fa leva sul diritto alla felicità della bambina e della sua famiglia, contro la denuncia-esposto delle associazioni che difendono la cosiddetta "famiglia tradizionale"

Arcigay Chieti difende il sindaco di Francavilla Antonio Luciani dopo l'esposto delle associazioni Noi per la famiglia e Difesa dei valori, in seguito alla trascrizione all'anagrafe di una bimba con due mamme, primo caso di omogenitorialità in Abruzzo. La piccola, che oggi ha due anni e mezzo, è nata all'estero, tramite fecondazione in vitro; con la trascrizione all'anagrafe di Francavilla, la piccola risulta di fatto figlia delle due donne, unite civilmente proprio da Luciani, e sull'atto di nascita sono riportati i cognomi di entrambe le mamme. 

Un'azione che, secondo le associazioni a difesa della "famiglia naturale", violerebbe la legge. Per Arcigay, però, la denuncia nei confronti del primo cittadino è 

un'ingerenza vergognosa nei confronti di una coppia e dei suoi affetti più profondi, ancora più intollerabile perché condotta da persone che si dovrebbero richiamare alla difesa della famiglia.

Sorvolando sui singoli argomenti della dichiarazione di questa associazione - che potremmo facilmente smontare punto su punto, ma perderemmo di vista la centralità del tema e cioè la felicità di questa famiglia vergognosamente attaccata - vogliamo far rilevare quanto l'affermazione circa il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà sia solo strumentale. Non si chiedono evidentemente questi ipotetici difensori della famiglia di cosa abbiano realmente bisogno i bambini: essere amati, accuditi, indirizzati, sostenuti, compresi.

La visione di questa associazione della ipotetica famiglia felice è di un solo tipo, tradizionale, ancorata ai valori cristiani. Ebbene vogliamo dare loro una notizia: esistono famiglie non tradizionali (così come sono sempre esistite nel passato famiglie monogenitoriali, matriarcali o con differenti canoni e componenti), esistono e anche se loro infantilmente si tappano le orecchie e gli occhi e gridano per non sentire, queste famiglie sono felici, pienamente realizzate e i bambini sono davvero amati, accuditi, sostenuti, indirizzati, compresi.

Non si capisce davvero quale scopo abbia questo loro ricorso, se non quello di privare una bambina dei diritti fondamentali di essere amata dalle persone che l'hanno desiderata e cresciuta. Nel vostro gridare con occhi e orecchie chiusi credete davvero che i diritti della bambina siano rispettati? Cosa immaginate che penserà la bambina quando da grande apprenderà che alcune persone hanno tentato di allontanarla dalle uniche persone al mondo che davvero mai sono state importanti e sempre lo saranno per lei? E' questo il loro concetto di difesa della famiglia?

Per Arcigay Chieti, l'iniziativa delle due associazioni è una "mossa strumentale", considerati anche i recenti attacchi al mondo Lgbt arrivati nelle ulime settimanle anche da esponenti del Governo: 

Respingiamo inoltre al mittente le minacce velate contenute nella nota dell'associazione contro quei sindaci che hanno secondo noi a cuore la felicità delle persone, e ci schieriamo a fianco degli amministratori coraggiosi e illuminati che in tutta Italia ogni giorno devono subire questo tipo di intimidazioni.

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