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Cronaca

Truffa e falso, sette anni all'ex patron di Villa Pini

Il tribunale di Chieti condanna Angelini e ordina la confisca di 32 milioni e 615mila euro

Sette anni di reclusione per truffa e falso all’ex imprenditore della sanità privata abruzzese Vincenzo Maria Angelini nel processo che lo vedeva imputato con la moglie Anna Maria Sollecito, e con una terza persona, la cui posizione è stata stralciata da tempo, Sergio Frezza.

Il tribunale di Chieti ha assolto Angelini e la moglie dall’accusa di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste, mentre ha ordinato la confisca di 32 milioni e 615mila euro. Angelini è stato inoltre condannato a risarcire i danni in separato giudizio alla Asl costituitasi parte civile, ed è stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed ha avuto l’interdizione legale per la durata della pena.

La società Villa Pini srl, quale responsabile dell’illecito amministrativo derivante dalla truffa, si è vista applicare una sanzione pecuniaria pari a 400.000 euro. Alla stessa società sono state applicate, per due anni, le sanzioni interdittive del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio, l’esclusione di agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi e il divieto di pubblicizzare dei servizi. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

La sentenza, arrivata dopo circa quattro anni, porta la frima del presidente Geremia Spiniello e dei giudici Isabella Allieri e Andrea Di Berardino.

Ieri Angelini e moglie non erano in aula: il loro difensore, l’avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello.
 

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