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Judo: l’importanza di conoscere e praticare la “via della gentilezza”

Judo: l’importanza di conoscere e praticare la “via della gentilezza” Non un semplice sport, ma un’arte, una vera e propria disciplina, capace di plasmare il carattere e la mente

Il judo è un’antica disciplina orientale che è nata verso la fine dell’Ottocento in Giappone grazie al Maestro Jigoro Kano. Si tratta di un’arte marziale incentrata sulla difesa personale, quindi uno sport da combattimento che non prevede l’uso della violenza.

Il judo è una disciplina olimpica dal 1964 ed è l’ideale, secondo l’Unesco, per la formazione iniziale dei bambini e ragazzi dai 4 ai 21 anni. Inoltre, il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) lo considera uno degli sport più completi, che promuove i valori di amicizia, partecipazione, rispetto e sforzo per migliorare.

La “via della gentilezza”

La parola judo si traduce con “via della gentilezza” e con gentilezza si combatte l’avversario, mettendolo al tappeto semplicemente rendendolo inoffensivo. Nessun colpo è previsto in questa antica arte orientale, quindi non c’è violenza. Ma allora come rendere inoffensivo l’avversario? Attraverso l’immobilizzazione.

Le prese del judo

Le tecniche del judo derivano dal jujitsu e i principi da applicare sono quattro:

  1. proiezioni, entrando in contatto con l’avversario, si dovrà percepire il suo cosiddetto “piano debole” ed agire su esso con lo scopo di proiettarlo al suolo usando il proprio centro di gravità;
  2. atterramenti, metodi alternativi alle proiezioni, che permettono di ottenere lo stesso risultato sfruttando però errori o eccessi di forza dell’avversario;
  3. sottomissioni, ovvero leve, soffocamenti, pressioni e torsioni in grado di provocare grande dolore, potenziali danni, o di mandare ko l’avversario;
  4. immobilizzazioni e posizioni dominanti, da mettere in pratica una volta che l’avversario è a terra.

I termini del judo

La persona che pratica il judo si chiama judoista o judoka e lo fa nel dojo su un materassino chiamato tatami. Il tatami era composto da paglia di riso ed è tipico nelle abitazioni tradizionali giapponesi. Tuttavia, le attuali norme igienico-sanitarie richiedono che il tatami sia in tessuto sintetico e non troppo morbido, per sostenere il peso del judoka. La divisa indossata da chi fa judo si chiama judogi ed è corredata da una cintura, che va dal bianco al nero per il riconoscimento del grado e dell'esperienza.

I principali benefici del judo

Il judo è un’attività fisica completa, che incrementa e migliora la prospettiva, il coordinamento, la flessibilità e l’equilibrio, rinforza lo spirito e la mente, aiutando a sviluppare l’autostima e l’autocontrollo.

Dove praticare judo a Chieti?

Per grandi e bambini, uomini e donne, ecco chi contattare per imparare questa antica arte:

  • Judo Club Kodokan, via Pescara 278
  • Cm Fight Academy, via Cicognini a Francavilla al Mare
  • Ikebana, via Gesi 83 a Santa Maria Imbaro

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