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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La storia d'Abruzzo protagonista a Praga e Varsavia grazie allo storico Patricelli

Si parlerà della liberazione di Mussolini sul Gran Sasso nel 1943 e l'epopea dell'unità di patrioti che, inquadrati nell'esercito alleato, partirono dall'Abruzzo per liberare l'Italia dai tedeschi.

'L'Operazione Quercia' e la Brigata Maiella saranno protagonisti di due eventi internazionali, grazie all'opera divulgativa dello storico Marco Patricelli. Al centro di alcuni appuntamenti culturali a Praga e a Varsavia saranno due vicende che hanno caratterizzato la storia d'Abruzzo: la liberazione di Mussolini sul Gran Sasso nel 1943 e l'epopea dell'unità di patrioti che, inquadrati nell'esercito alleato, partirono dall'Abruzzo per liberare l'Italia dai tedeschi.

Il primo appuntamento è in programma oggi, nell'ambito della Giornata mondiale del libro Unesco, nella sede dell'Istituto italiano di cultura di Praga, dove sarà presentata la versione in lingua ceca del libro "Liberate il Duce - Gran Sasso 1943, la vera storia dell'Operazione Quercia", tradotto e pubblicato dalla casa editrice Grada. L'incontro, che è stato voluto dal direttore di Grada, Lukas Pokorny, d'intesa col direttore dell'Iic Giovanni Sciola, alla presenza dell'autore e con lettura pubblica di alcune pagine, si inserisce tra gli appuntamenti culturali più importanti della capitale ceca; il volume di Patricelli è stato da poco pubblicato anche in Polonia. Da questo lavoro la Rai ha tratto il docufilm "Liberate il duce", trasmesso nel ciclo 'La grande storia'.

Nel 2018, Patricelli è stato invitato dal Quirinale a tenere il discorso commemorativo per la festa della Liberazione davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Casoli: in questo contesto, si inquadra il secondo appuntamento, in programma il 26 aprile, nell'esclusiva sede del Museo Reale di Varsavia, durante il Convegno internazionale sul 75esimo anniversario della battaglia di Montecassino, in cui parlerà della Brigata Maiella, l'unità di patrioti abruzzesi che combatteva tra le fila del II Corpo d'armata polacco del generale Wladyslaw Anders. L'unica formazione apartitica di volontari che operò militarmente durante la Liberazione, provvedendo, tra le altre cose, a disarmare le bande partigiane - così definite dai comandi inglesi nella documentazione presente all'Archivio di Stato - nelle zone liberate, prima nelle Marche poi in Emilia; un vero e proprio 'unicum' della storia.

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