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Chiesa, cambia il 'Padre nostro', monsignor Forte: "Nuova versione sarà ufficiale dopo Pasqua"

Da "non indurci in tentazione" a "non abbandonarci alla tentazione". Lo ha anticipato l'arcivescovo di Chieti-Vasto e a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense

Due mesi e mezzo per la sua approvazione ufficiale, dieci mesi per la sua introduzione nella messa: sono i tempi per la nuova versione italiana della preghiera universalmente più conosciuta e più recitata dai cristiani di tutto il mondo: il Padre Nostro. Preghiera che la Cei - anche su sollecitazione di Papa Francesco in diverse catechesi - ha deciso di cambiare, nel punto in cui i fedeli finora invocano Dio a "non indurci in tentazione", per un più corretto "non abbandonarci alla tentazione", che ha prevalso sulle altre due ipotesi: "non lasciarci in tentazione" e "non abbandonarci nella tentazione".

"Il Messale con la nuova versione del Padre Nostro uscirà subito dopo Pasqua che quest'anno 'cade' il 12 aprile". anticipa all'AdnKronos monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto e teologo fra i più influenti in Vaticano, a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense.

Invece "l'uso liturgico della preghiera modificata - ha aggiunto -  sarà introdotto a partire dalle messe del 29 novembre prima domenica di Avvento".

Il Forum Internazionale di teologia è in programma oggi e domani, oltre a monsignor Bruno Forte,partecipano anche il cardinale Gianfranco Ravasi ,presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il cardinale Angelo Amato prefetto emerito della Congregazione per le cause dei santi; monsignor Ignazio Sanna, presidente della Lateranense, l'Ateneo del Papa accanto alla cattedrale di San Giovanni in Laterano a Roma.

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