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Ortona e Lanciano celebrano il 592esimo anniversario del “Lodo di pace”

In cattedrale a Ortona la ricorrenza legata alla storia del territorio frentano che accomuna due comunità. La guerra tra Lanciano e Ortona iniziò nella notte del 4 ottobre 1250 quando fu data alle fiamme una nave lancianese ancorata nel porto ortonese

È stato celebrato ieri mattina nella cattedrale di San Tommaso il 592esimo anniversario del “Lodo di pace” tra i comuni di Lanciano e Ortona. Una ricorrenza legata alla storia del territorio frentano e che accomuna due comunità sotto la predicazione e l’operato di San Giovanni da Capestrano, religioso dell’ordine dei Frati Minori, grande oratore e esperto giurista che operò in Italia e in Europa tra il XIV e XV secolo.

Dalle dispute sulle sponde del Feltrino per motivi economici alla condivisione sui valori comuni che identificano e accomunano le due comunità. La costa dei trabocchi, i cammini, il turismo religioso e tanti altri punti di contatto sono stati evidenziati durante le celebrazioni del Lodo di Pace, officiate da Mons. Emidio Cipollone, alla presenza del sindaco di Lanciano Mario Pupillo e del sindaco di Ortona, Leo Castiglione con i gonfaloni delle due città.

"Con la forza della Pace - ha spiegato quest'ultimo durante il suo discorso -  abbiamo costruito il nostro futuro fatto di fruttuose relazioni che spaziano dalla storia alla cultura, dalla musica all'arte, dalla costa dei Trabocchi, ai cammini e al turismo religioso. Un percorso condiviso sulla strada della pace e del progresso civile, sociale e economico in cui un ruolo fondamentale è riservato anche alle relazioni umane sia tra i singoli cittadini che tra gli stessi amministratori delle nostre due gloriose città di Lanciano e Ortona. Spetta a noi e alle nuove generazioni continuare questo cammino segnato dalla storia e dalle parole di San Giovanni da Capestrano".

Nel tempo il “Lodo” è diventato un manifesto di fratellanza civica, di rispetto reciproco e di condivisione territoriale.

La guerra tra Lanciano e Ortona iniziò nella notte del 4 ottobre 1250 quando fu data alle fiamme una nave lancianese ancorata nel porto ortonese, un gesto che avviò una lunga serie di atti di ritorsione da una parte e dall’altra, con al centro la contesa dell’utilizzo del porto di San Vito. A porre fine alla guerra, nel dicembre del 1426 giunse un frate Giovanni da Capestrano, che con le sue prediche riuscì a riportare la pace tra i due Comuni con l’accordo sottoscritto il 17 febbraio 1427.

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