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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Legambiente, Wwf e Iaap insieme per tutelare il fratino nella riserva di Vasto-San Salvo

Lavoreranno per rilevare i cambiamenti che si verificano nell’ecosistema, per rafforzare e ampliare i dati scientifici in merito alle presenze delle specie oggetto di tutela, a cominciare dal fratino

Si occupa del monitoraggio di flora e fauna nel sito di interesse comunitario di Vasto marina-San Salvo il gruppo scientifico di Legambiente, Wwf e Iaap operativo da qualche giorno, coordinato dall'ecologo Mauro Fabrizio.

Il gruppo lavorerà per rilevare i cambiamenti che si verificano nell’ecosistema interessato, per rafforzare e ampliare i dati scientifici in merito alle presenze delle specie oggetto di tutela, con l'obiettivo di una sempre più forte attività di salvaguardia e conservazione della biodiversità presente nel sito.

La costituzione del gruppo scientifico è un importante passo avanti per il gruppo di lavoro che gestisce la Riserva Marina di Vasto: in questi ultimi tre anni è stata sviluppata un’attività importante, di costante impegno, presenza e interlocuzione con gli operatori del territorio e la cittadinanza.

Proprio in questi giorni, la Regione Abruzzo ha deciso di implementare le risorse in aggiunta all'impegno dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Vasto e alla forza del progetto Life Calliope, come riconoscimento del lavoro fatto.

Parte importante della ricerca sarà il monitoraggio del fratino, Charadrius alexandrinus, piccolo trampoliere tutelato da diverse normative europee e nazionali ma che è purtroppo in fortissimo decremento. Il fratino rappresenta per l’area e per tutti gli ambienti costieri una specie detta “bandiera”, capace cioè di essere rappresentativa di un intero ecosistema, con un elevato valore oltre che ecologico anche simbolico.

La presenza del fratino indica l’esistenza di un ambiente integro, con una fascia dunale ben conservata e, non a caso, la sua presenza è oggi uno dei parametri per l’assegnazione della bandiera blu. I monitoraggi iniziati nei giorni scorsi avranno lo scopo di rilevarne l’eventuale nidificazione nell’area protetta e nell’omonimo sito di interesse comunitario e biotopo costiero di San Salvo.

I dati sulla specie saranno tempestivamente comunicati, come previsto dal progetto Salvafratino Abruzzo, agli enti che operano nel territorio in modo che possano essere messe in atto le azioni necessarie per la protezione dei nidi e la conservazione della specie.

“Altro obiettivo - dichiara Filomena Ricci, delegata regionale Wwf - è quello di accrescere la conoscenza e la consapevolezza della presenza di animali e vegetali tutelati tra i cittadini e gli operatori commerciali che abitano e lavorano nell’area protetta, in modo da rendere gli obiettivi di conservazione il più possibile condivisi e punto di forza dal territorio, non solo dal punto di vista della qualità ambientale ma anche come attrattore turistico alla luce della fase post Covid-19 che vede sempre più la sostenibilità e la qualità dei territori al centro della ripartenza economica e sociale del nostro Paese”.

“L’attività si avvarrà delle professionalità del gruppo scientifico e degli operatori della riserva di Marina di Vasto - dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo - che hanno realizzato un lavoro straordinario in questi ultimi tre anni. È l’ulteriore conferma di una serietà d’intenti che poggiano anche sul valore gestionale del Giardino botanico mediterraneo e biotopo costiero di San Salvo, pure questa eccellenza supportata da un’amministrazione attenta e sensibile ai temi della sostenibilità. In un’ottica di sinergia costruttiva e di valorizzazione delle risorse, il monitoraggio aggregherà ulteriori azioni di sistema con l’obiettivo di rendere questo importante e unico patrimonio naturalistico porta di accesso del turismo attivo e sostenibile della Costa dei Trabocchi.”

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