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Matrimoni cancellati, la titolare di un negozio di bomboniere: "C'è il rischio di non riaprire"

La 27enne Eugenia Mammarella titolare di un attività francavillese legata al settore del wedding lancia l'allarme sulla situazione drammatica per l'annullamento degli eventi

Uno dei tanti effetti della pandemia da Coronavirus è il rinvio dei matrimoni ad anno nuovo. Sono saltati anche i matrimoni prenotati a settembre e ottobre perché la paura di un ritorno del virus sta scoraggiando le coppie che preferiscono rimandare di un anno anziché rimanere nell’incertezza.

Sono tante le attività che girano intorno ai matrimoni: negozi di bomboniere, ristoranti, musicisti,fotografi, fioristi, atelier, pasticcerie. In questi mesi, per loro, si concentra l’80% del fatturato annuo, a partire da un consumo primario di oltre 3 milioni di euro l’anno, tenendo in considerazione, appunto, le varie categorie.

A raccontarci le difficoltà del periodo è la ventisettenne Eugenia Mammarella, titolare di un negozio di bomboniere a Francavilla al Mare.

Eugenia Mammarella-2

“Faccio parte di una delle categorie più colpite da questa crisi ma di cui si parla meno - racconta Eugenia - sono una di quelle persone che ha lasciato un posto fisso per inseguire il proprio sogno in un Paese in cui ho sempre creduto ma che non ci tutela come dovrebbe”.

Un settore, appunto, che sta avendo enormi problemi alla luce dell’annullamento degli eventi.

"In Italia sono stati annullati circa 36 mila matrimoni e se le misure di contenimento adottate per far fronte alla situazione attuale verranno prorogate fino al mese di agosto, si prevede che il numero di matrimoni colpiti potrebbe raggiungere quota 117 mila. Questo – spiega la titolare del negozio a Francavilla - avrebbe un impatto diretto su 117 mila coppie che stanno organizzando il loro matrimonio da più di un anno e su più di 60 mila aziende e professionisti al servizio di questi eventi privati, che si vedrebbero, così, ancora più colpiti”.

Infine, Eugenia Mammarella lancia un appello alle istituzioni e chiede misure di sostegno per le attività che rischiano di non superare l’emergenza.

“In molti saremo costretti ad abbassare le saracinesche per sempre, quelle che alziamo tutti i giorni con la voglia di ascoltare e rendere realtà i sogni dei nostri clienti e di reinventarci in ogni evento”. Le richieste riguardano la “sospensione dei canoni di affitto o quanto meno una misura più efficace rispetto a quella gia presa perchè il recupero sul credito d'imposta in questo momento non serve, abbiamo bisogno di liquidità nel modo più rapido possibile, non possiamo riporre speranze nelle banche che sono lente nelle pratiche perchè anche loro hanno un aumento delle richieste. Per quanto riguarda la nostra attività possiamo considerare l'annata 2020 chiusa. L'emergenza sanitaria è la prima cosa, io posso rimanere anche chiusa per altri 2 mesi per la tutela degli altri e per la nostra , ma abbiamo bisogno di uno Stato che ci tuteli in ogni modo possibile. Gli eventi sono tutti rimandati, ci vorrebbe un sostegno a fondo perduto che ci faccia recuperare le perdite del fatturato di questi mesi”.

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