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Coronavirus: sono 51 i teatini positivi, il sindaco annuncia pugno duro contro chi non rispetta le regole

La municipale ha già controllato 500 persone, con 10 sanzioni elevate, ma sono tante le segnalazioni di trasgressori: "Controlli ancora più ferrei", annuncia Di Primio

È di 51 persone risultate positive al Coronavirus il bilancio dei teatini contagiati dall'inizio dell'emergenza. Tra queste, purtroppo, risultano anche 6 deceduti. Attualmente, ci sono inoltre 130 persone in quarantena obbligatoria, perché, pur non avendo sviluppato sintomi, hanno avuto contatti con amici o familiari affetti dal Covid 19. In via precauzionale, dunque, devono restare isolati per almeno 14 giorni. 

Tuttavia, secondo quanto denunciato dal sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, alcune di queste persone starebbero uscendo, mettendo a rischio la salute degli altri. Ecco perché, su disposizione del primo cittadino, dai prossimi giorni scatteranno controlli ancora più rigorosi e rigidi anche su chi è obbligato a stare in casa: chi è positivo al virus o in quarantena, infatti, se esce rischia la denuncia e la pena prevista arriva fino a 4 anni di carcere. 

Sul fronte dei controlli, finora la polizia municipale ha fermato 500 persone, elevanto 10 sanzioni pecuniarie, perché non c'erano motivi per stare in giro.

"È intollerabile - tuona Di Primio in un video pubblicato su Facebook - vedere quello che sto vedendo: persone in giro, file interminabili alle Poste. È inutile andare tutti nella stessa ora, mettersi davanti al negozio e fare comunella. Dobbiamo rispettare le regole, è fondamentale non abbassare la guardia. Tutto quello che abbiamo fatto in queste settimane - lancia l'allarme il sindaco - potrebbe essere vanificato da questo atteggiamento superficiale".

Dunque, controlli ancora più ferrei, anche mirati: "Ho individuato situazioni che meritano di essere controllate anche dalle forze di polizia", spiega Di Primio.

"Vi chiedo ancora una volta - conclude - di rispettare le regole: restare a casa oggi vuol dire sconfiggere il virus e tornare il prima possibile ad avere la vita che oggi sogniamo e che ci è stata in qualche modo sottrattta".

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