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Atterrati all’aeroporto d’Abruzzo altri 124 lavoratori agricoli dal Marocco

Lavoreranno nel Fucino dopo il lockdown. La Coldiretti: “La riapertura delle frontiere salva un quarto dei raccolti”

Sono atterrati ieri sera alle 19,30 all’aeroporto d’Abruzzo i 124 lavoratori dal Marocco sbarcati con il volo charter organizzato dalla Coldiretti per garantire le raccolte nelle campagne italiane con la riapertura delle frontiere.

Ad accoglierli il presidente di Coldiretti L’Aquila Angelo Giommo e il direttore Domenico Roselli, i lavoratori sono stati accompagnati da bus organizzati nelle diverse aziende. Osserveranno la quarantena e collaboreranno principalmente nella cura degli ortaggi come finocchi, carote, patate radicchio, insalate fino al mese di ottobre, per poi tornare nel proprio Paese.

“Si tratta – sottolinea la Coldiretti - di operai agricoli stagionali qualificati ed esperti che ormai da anni sono impegnati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane.

La comunità di lavoratori agricoli più presente in Abruzzo è quella rumena davanti a marocchini e indiani ma anche albanesi, senegalesi, polacchi, tunisini e bulgari. Con la riapertura delle frontiere il 3 giugno scorso si sta lentamente ripristinando – continua la Coldiretti - il normale flusso degli addetti al settore occupati temporaneamente in Italia dove rappresentano ormai una componente strutturale ed integrata che contribuisce ai successi del Made in Italy in Italia ed all’estero”.
  
Per affrontare l’emergenza manodopera in agricoltura, su sollecitazione della Coldiretti sono stati prorogati fino al 31 dicembre i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza.

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