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Giovedì, 18 Aprile 2024
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L'orso marsicano rischia l'estinzione: il Wwf chiede provvedimenti per salvarlo

L'associazione invoca la convocazione dagli Stati Generali sull'orso, con la partecipazione di tutti i soggetti competenti

Dopo la morte, qualche giorno fa, dei tre orsi annegati in una vasca del parco nazionale d'Abruzzo, il Wwf lancia un appello ad agire, chiedendo provvedimenti che riescano a evitare il rischio estinzione della specie e che 

consentano agli ultimi orsi marsicani presenti nel nostro territorio di vivere e riprodursi in tranquillità per un numero di anni sufficiente a mettere la specie in sicurezza. Provvedimenti che vanno adottati con urgenza agendo con decisione.

L'associazione torna a chiedere la convocazione dagli Stati Generali sull'orso, con la partecipazione di tutti i soggetti competenti, a cominciare dal ministero dell’Ambiente, dalle Regioni e dalle aree protette, insieme ai rappresentanti del mondo scientifico e dell'associazionismo. Una convocazione che sollecita 

in tempi rapidissimi, perché siamo già in una situazione di assoluta emergenza.

Il Wwf chiede, inoltre, come primo e immediato provvedimento, che i prefetti competenti dispongano un immediato e aggiornato censimento, con la relativa messa in sicurezza, di tutte le strutture potenzialmente pericolose presenti nell’aredell’orso, non solo nel territorio dei parchi, e ribadisce al riguardo la propria disponibilità a contribuire, anche economicamente, come già comunicato al presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo sabato scorso, durante la presentazione a Pescara del Check-up Wwf su Parchi nazionali e Aree Marine Protette.

Spiega Luciano Di Tizio, delegato Abruzzo del Wwf: 

Per la salvezza dell’orso, ogni giorno è prezioso. Chiediamo al ministro dell’Ambiente Sergio Costa di farsi carico di questa situazione di allarme rosso, agendo con determinazione e rapidità. Appena dopo la scoperta dell’ultimo drammatico incidente, abbiamo parlato di guardarci negli occhi e di riflettere: se davvero si vuole salvare una specie simbolo dell’Abruzzo, dell’Appennino centrale e del Paese tutto, non possiamo nasconderci dietro cavilli burocratici o perderci dietro piccoli interessi locali. Non basta appellarsi ai Parchi e confidare nella sola protezione delle aree tutelate. Occorre fare di più e farlo subito.

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